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Quando Steve Jobs voleva fare cultura con i videogiochi, nel 1990

 

Nel 1990 Steve Jobs, allora ancora in esilio dalla Apple e a capo della NeXT, si incontrò con Steward Brand per parlare del futuro delle biblioteche e della cultura nel mondo digitale. Per chi non lo ricordasse, Brand è il creatore del The Whole Earth Catalog, la rivista che Jobs citò nel suo storico discorso ad Harward (“Stay hungry, stay foolish”) e di cui abbiamo parlato in precedenza.

Il video, pubblicato dal sito di news tecnologiche The Next Web, è un documento eccezionale perché dimostra come il fondatore della Mela, quasi vent’anni prima del progetto Google Books e prima della nascita stessa di Internet, ritenesse essenziale mettere in rete  la conoscenza dell’uomo, racchiusa nelle biblioteche, affinché ciascuno di noi potesse accedervi senza dover viaggiare per miglia alla ricerca della biblioteca più attrezzata. I due discutono la questione partendo dal simbolo della conoscenza universale, la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, il cui sterminato archivio, secondo il defunto CEO di Cupertino, doveva essere messo a disposizione della miriade di biblioteche minori, in tutto il mondo. “La Libreria del Congresso – spiega Jobs – deve guidarci nella nuova era digitale”, in cui la cultura e il nostro approccio alla conoscenza cambierà radicalmente, rendendo l’eccezionalità di una biblioteca alla portata di tutti.

La cultura dei videogame

La tecnologia come chiave della cultura del futuro, quindi. Nel 1990, quando il web era un sogno ancora lontano, Steve Jobs indicò i videogiochi come testimoni di questa rivoluzione legata all’apprendimento:

Si può guardare a queste cose (i videogame, ndr) come a dei giochi e rifiutarli, oppure si possono vedere come degli ambienti d’apprendimento molto semplici. Se giochi a Pong, il videogame ti dice costantemente come stai andando mostrandoti il tuo risultato, cosicché tu possa imparare e migliorare. (…) Ma pensate a cosa succederebbe se il principio di base fosse più complesso, come un sofisticato modello macroeconomico. E potete immaginare a cosa succederebbe se potessimo sfruttare il materiale storico della Libreria del Congresso con l’interattività dei videogiochi.

Un video da guardare con cura, una testimonianza importante e rivelante in cui Steve Jobs apre una breccia sul futuro (che è anche il nostro presente) e lo fa con uno dei suoi idoli, Stewart Brand.