A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
Il video delle donne che camminano senza velo per le strade di Teheran
Dal 16 settembre scorso, dopo la morte di Mahsa Amini e poi di Nika Shakarami e Sarina Esmaeilzadeh, le donne iraniane continuano a protestare. Durante le manifestazioni si sono tagliate i capelli, hanno fatto il dito medio all’ayatollah, hanno dato fuoco agli hijab, tutti gesti pensati per sfidare pubblicamente il regime degli ayatollah. A questi gesti ora se ne aggiunge un altro, allo stesso tempo semplice e radicali come i precedenti: passeggiare per le strade di Teheran senza il velo sulla testa, una esplicita violazione della legge iraniana che impone a tutte le donne di mostrarsi in pubblico solo con in capelli coperti dal velo. La giornalista della Bbc Rana Rahimpour racconta su Twitter che in questi giorni per le strade della capitale si vedono moltissime donne che camminano senza velo, spesso accompagnate dai clacson suonati dagli automobilisti in segno di approvazione e solidarietà. «Mahsa non avrebbe mai potuto immaginare quanto le vite di tante iraniane sarebbero cambiate grazie a lei», scrive Rahimpour nel suo tweet. Nonostante il governo del Presidente Raisi abbia impedito l’accesso a internet a Teheran e in alcune zone del Kurdistan, foto e video delle proteste di questi giorni continuano a circolare moltissimo sui social. E non solo: grazie a internet ci sono anche testimonianze della violenta repressione del governo.
I’m running out of words to describe my astonishment. Just over 3 weeks after #MahsaAmini’s death, women are defiantly walking on the streets of #Tehran, with no hijab…while cars are honking in their supports. Mahsa couldn’t have imagined how she changed life for many Iranians. pic.twitter.com/o6zRJn06WP
— Rana Rahimpour (@ranarahimpour) October 9, 2022
Secondo i media di Stato iraniani ormai ci sono manifestazioni quotidiane in quindici città del Paese, proteste durante le quali nelle strade e nelle piazze si ritrovano folle di migliaia di persone che la polizia, puntualmente, disperde usando i gas lacrimogeni. In queste settimane gli arresti da parte delle forze dell’ordine sono stati moltissimi, ma nonostante questo le proteste continuano e si intensificano. In alcuni video di proteste avvenute nel sud del Paese, si vedono persone appiccare il fuoco a un edificio decorato da un gigantesco murales del defunto comandante delle Guardie della Rivoluzione Qassem Soleimani, lanciare pietre addosso ai poliziotti, distruggere le camionette e intonare cori contro il governo. Nel corso degli ultimi scontri, uno dei manifestanti è stato pugnalato a morte a Qazvin: è la sesta vittima dall’inizio delle proteste. Il governo iraniano, nonostante le pressioni della comunità internazionale, continua a negare qualsiasi responsabilità nelle morti dei manifestanti.