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Kevin Spacey ha raccontato di essere senza fissa dimora, di vivere in alberghi e Airbnb e che per guadagnare deve fare spettacoli nelle discoteche a Cipro L'ultima esibizione l'ha fatta nella discoteca Monte Caputo di Limisso, biglietto d'ingresso fino a 1200 euro.
Isabella Rossellini ha detto che oggi non è mai abbastanza vecchia per i ruoli da vecchia, dopo anni in cui le dicevano che non era abbastanza giovane per i ruoli da giovane In un reel su Instagram l'attrice ha ribadito ancora una volta che il cinema ha un grave problema con l'età delle donne. 
Da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, le donazioni per Gaza si sono quasi azzerate Diverse organizzazioni umanitarie, sia molto piccole che le più grandi, riportano cali del 30 per cento, anche del 50, in alcuni casi interruzioni totali.
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Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.
Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.

L’Università di Cambridge prevede la gentrificazione usando Twitter

28 Aprile 2016

La gentrificazione, ossia il processo per cui un quartiere popolare si trasforma in zona desiderabile e di pregio, è un fenomeno che da tempo interessa gli studiosi per le sue ricadute economiche e sociali. Recentemente alcuni informatici dell’Università di Cambridge, in Inghilterra, hanno annunciato di avere scoperto che è possibile prevedere quali quartieri si gentrificheranno utilizzando dati sui social media, e in particolare su Twitter e Foursquare.

Utilizzando un processo noto come “data mining” (l’idea è insomma quello di studiare dati pre-esistenti, filtrandoli, anziché crearne di nuovi) i ricercatori hanno studiato mezzo milione tra tweet e ricerche su Foursquare del 2010 che riguardavano 40 mila località londinesi. Poi hanno estrapolato dati sulla diversificazione degli utenti (cioè la presenza di ricchi e poveri) e li hanno confrontati con il livello di povertà del quartiere.

Brixton Londra gentrificazione

Quello che hanno scoperto, riassume il magazine dello Smithsonian, è che «i quartieri poveri i cui negozi, bari e ristoranti attirano una clientela diversificata sono quelli che tendono maggiormente a gentrificarsi». Al contrario i quartieri che sono poveri ma le cui attrazioni non richiamano una clientela diversificata hanno una minore possibilità di gentrificarsi.

La dinamica, in realtà, è già nota e non richiedeva forse alcun data mining: i quartieri poveri prima cominciano ad attirare una certa classe benestante (in principio i creativi) che dunque ne frequenta i bar e i ristoranti che trova interessanti, poi alcuni di loro si trasferiscono e cominciano ad alzarsi i prezzi, poi i prezzi un po’ alti e la presenza di persone benestanti portano al trasferimento di altre persone benestanti e i prezzi si alzano ancora di più, spesso mettendo in difficoltà economiche gli abitanti originari.

Il dato interessante però è che il progetto di Cambridge permette di quantificare, e con un discreto anticipo, la gentrificazione dei quartieri. L’obiettivo dunque secondo i ricercatori è aiutare le autorità locali ad attrezzarsi per tempo per «alleviare gli effetti negativi della gentrificazione continuando a trarre beneficio da quelli positivi».

Nelle foto: Brixton, Londra (Carl Court/Afp/Getty Images)
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