Praticamente e psicologicamente è un’esperienza rischiosa e incerta. Ce l’ha spiegato José Nivoi, portuale e sindacalista, attivista del Calp e membro dell’equipaggio salpato da Genova e diretto in Palestina.
I lavoratori portuali di tutta Europa si stanno riunendo a Genova per fermare le navi che portano armi in Israele
I portuali di Spagna, Francia, Grecia, Cipro, Marocco e Germania arrivano in Italia per bloccare tutte le esportazioni di armi usate a Gaza.

Dopo la promessa che «dal porto di Genova non uscirà nemmeno un chiodo se Israele bloccherà la Flotilla», Genova si prepara ad accogliere i rappresentanti dei più importanti sindacati dei lavoratori portuali d’Europa. Ospitati dal sindacato Usb (Unione Sindacale di Base), i portuali di Spagna, Francia, Grecia, Cipro, Marocco e Germania vogliono trovare una strategia comune per bloccare le spedizioni di armi verso Israele, ma l’iniziativa potrebbe trasformarsi in un boicottaggio commerciale molto più ampio.
Dopo gli attacchi alla Global Sumud Flotilla avvenuti a sud di Creta, in acque internazionali, all’inizio della settimana, i colloqui verteranno sul blocco delle esportazioni militari verso Israele. Il primo giorno di confronto è oggi (26 settembre) e prevede una serie di colloqui tra i portuali, mentre domani (27 settembre) il dibattito verrà ampliato anche alle altre delegazioni sindacali e al pubblico. Come riporta Politico, il portavoce dell’Usb Francesco Staccioli ha spiegato che una volta fatto il punto sulle decisioni da prendere urgentemente per sostenere la Flotilla, le azioni nei porti non saranno rivolte solo al blocco delle navi cariche di armi, ma contro tutte le navi che portano qualsiasi merce in Israele.
Le parole d’ordine sono “più forti insieme” e, al fianco degli italiani, ci sono la Coordinadora spagnola, che domina il lavoro portuale nei porti più grandi del Paese e la CGT Port & Docks francese, che fa parte della più grande confederazione sindacale francese. In Grecia e a Cipro, i sindacati partecipanti sono le forze dominanti al Pireo e a Limassol. In Marocco, l’ODT (Organisation Démocratique du Travai) rappresenta i lavoratori portuali di Tangeri, un punto di accesso fondamentale per il commercio mediterraneo. Ma l’incontro di Genova è solo l’ultimo di una serie di azioni dei sindacati dei portuali contro Israele: a giugno è stato bloccato il porto di Marsiglia e a luglio il Pireo.