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A Philadelphia c’è una linea telefonica per ascoltare le poesie quando ne hai bisogno

Durante il lockdown molti gruppi della rete di sostegno che normalmente aiuta le persone più fragili (alcolisti anonimi, psicoterapeuti, ecc.) si sono spostati su Zoom, Skype o altre piattaforme. Non tutti, però, si trovano a loro agio con chat e video call, soprattutto le persone di una certa età. È pensando a loro che la poetessa Trapeta B. Mayson ha voluto creare la Healing Verse Philly Poetry Line, una linea che offre informazioni sulle risorse per la salute mentale in città, compresa la prevenzione del suicidio, il problema degli alloggi e l’abuso di sostanze, utilizzando la poesia come punto di partenza.

In un’intervista sul progetto riportata da Literary Hub, la poetessa ha sottolineato come non tutti siano in grado di utilizzare le risorse su cui molte organizzazioni letterarie hanno iniziato a fare affidamento durante la pandemia. Una hotline «è una soluzione un po’ vecchia scuola», ha ammesso, proprio per questo «ha una portata più ampia». Il servizio non è pensato soltanto per le persone che si sentono sole o disorientate in questo periodo difficile, ma coniuga il sostegno telefonico alle ambizioni letterarie: ogni lunedì la Healing Verse Philly Poetry Line presenterà una nuova poesia a partire da “In This Season” della stessa Mayson. Inizia così: «In this season of shifting, of barrier-breaking, undoing, unearthing, uprising, leveling, you, beloved, may think yourself too small. But what a world you are! What sphere of shocking beauty and grace!»