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08:20 giovedì 18 settembre 2025
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

La petizione per il Bonus Salute Mentale ha quasi raggiunto 300mila firme

Se le oltrepassa diventerà una delle 5 petizioni più firmate della storia di Change.org in Italia.

13 Gennaio 2022

Come ha ricordato Francesco Maesano, fondatore della petizione “Bonus Salute Mentale (#bonuspsicologo)” e come sicuramente sapete, perché nel periodo di Natale la notizia è diventata virale sui social, anche sottoforma di meme, nella Legge di Bilancio 2022 era stato proposto un Bonus Salute Mentale da 50 milioni di euro per aiutare economicamente le persone che hanno bisogno di rivolgersi a uno psicologo, uno psicanalista, uno psichiatra, uno psicoterapeuta. Si trattava di una proposta bipartisan appoggiata pubblicamente da tutti i principali gruppi parlamentari: Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Italia Viva e Liberi e Uguali. Tutti, maggioranza e opposizione. Nonostante l’accordo tra le forze politiche, il governo ha sorprendentemente deciso di non inserire la proposta nella Legge di Bilancio, creando una situazione paradossale (che è stata appunto l’oggetto dei meme) per via del contrasto con altri bonus invece sopravvissuti, dai rubinetti alle zanzariere. La proposta avrebbe previsto due bonus: uno iniziale da 150 euro una tantum slegato dal’Isee e uno più consistente e progressivo: 1600 euro annui per Isee da 0 a 15000, 800 euro annui per Isee da 15000 a 50000 e 400 euro annui per Isee da 50000 a 90000. Non un investimento sostitutivo rispetto al servizio pubblico, quindi, «che pure andrebbe potenziato», sottolinea Maesano, «ma una risposta di civiltà rispetto ai tantissimi che si rivolgono ai professionisti nel silenzio e nell’assenza di qualsiasi tipo di sostegno».

Uno studio di Lancet pubblicato 4 mesi fa ha analizzato i dati di 214 paesi del mondo: nel 2020 i casi di depressione sono aumentati del 28%, quelli di ansia del 26%. Tra i più colpiti ci sono gli adolescenti, gli under 24 e le donne. Anche nel testo che accompagna la petizione sono inclusi dati molto significativi (raccolti dall’Istituto Piepoli): nel 2021, il 27,5% dei pazienti che avevano intenzione di iniziare un percorso di salute mentale non ha potuto farlo per ragioni economiche, mentre il 21% è stato costretto a interromperlo. «Chiediamo al governo di prendere davvero in considerazione questa proposta e di inserirla nel primo provvedimento utile per andare incontro a un’esigenza immediata e pressante», si conclude. Lanciato il 4 gennaio 2022, in soli tre giorni l’appello ha raggiunto le 100mila firme, mentre oggi, 13 gennaio, ne conta già più di 250mila. Se raggiungerà le 300mila firme entrerà tra le 5 petizioni più firmate nella storia di Change.org in Italia. Per firmare la petizione – la trovate qui – basta inserire il proprio indirizzo email.

Intanto ieri, 12 gennaio, il tema è tornato in Parlamento: durante il question time alla Camera alcuni deputati del Partito democratico hanno infatti chiesto al ministro della Salute, Roberto Speranza, di intervenire per tutelare la salute psicologica dei cittadini messa alla prova dalla pandemia. «Il Partito democratico ed io abbiamo sostenuto gli sforzi del governo su questa vera e propria emergenza, quella psicologica, che è l’altra faccia della pandemia», ha detto Filippo Sensi. «È stato fatto tanto, ma non basta. L’emendamento bipartisan promosso dalla collega Caterina Biti è arrivato a un passo: ci riproviamo? Studiamo insieme le forme e le modalità, ma facciamolo. Ad oggi sono 250 mila le persone che hanno firmato una petizione per poter accedere a un sostengo psicologico, che deve essere integrato nel servizio sanitario nazionale». Riferendosi all’emendamento bocciato, Speranza ha concluso così: «Dobbiamo rafforzare la capacità di assistenza del nostro Paese su questo tema. Sono per farlo in una grande alleanza, questa iniziativa non va lasciata cadere». Speriamo.

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