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16:11 mercoledì 30 aprile 2025
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.

Perché Hillary Clinton

È uscito il nuovo numero di Studio, il sedicesimo. Perché quel volto in copertina, perché "la donna più potente della nostra epoca".

18 Settembre 2013

Quando abbiamo deciso di mettere in copertina lo straordinario ritratto di Hillary Clinton scattato da Martin Schoeller – era luglio – e di chiedere a Gianni Riotta, Paola Peduzzi, Filippo Sensi e Giuliano da Empoli (con una gustosa appendice letteraria a tema firmata Gianluigi Ricuperati) di raccontare ai nostri lettori chi è veramente e perché oggi, a 66 anni quasi compiuti, è probabilmente la donna che ha raggiunto il massimo grado di potere e influenza globali, avevamo soprattutto in mente di provare a dare un volto ad alcune questioni sempre più attuali: l’estetica del potere, il ribaltamento della questione femminile e quegli aspetti privati (benedetto gossip) che sono da sempre il condimento che rende così gustoso il racconto dei potenti del mondo (vedasi le mai troppo citate serie tv).

A metà lavorazione del numero, come tutti sappiamo, è esplosa la questione siriana e con essa quella del ruolo degli Stati Uniti e della relativa amministrazione. Di cui la Clinton però, in questo momento, non fa parte. Fine della potenza della cover story, ci siamo anche chiesti? Grandi discussioni. Poi abbiamo letto questo commento di un lettore a un articolo del Washington Post che annunciava un endorsement pubblico di Hillary, concordato con la Casa Bianca, in favore delle decisioni dell’amministrazione Obama: «In qualità di cosa parla ufficialmente Hillary Clinton? Di presidente ombra?».

Il presidente ombra. È lì che abbiamo capito che, nei giorni di Barack Obama e di John Kerry, dei paragoni con le scelte del passato del governo americano e delle previsioni sulle conseguenze future, forse era il momento giusto per raccontare la storia dell’ex first lady per eccellenza, già segretario di Stato e potenziale futuro presidente degli Stati Uniti d’America.

La copertina del nuovo Studio

Il sommario del nuovo Studio

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