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Andrea Bajani ha vinto il Premio Strega 2025 con L’anniversario Feltrinelli torna alla vittoria 20 anni dopo l'ultima volta.
La Bbc non ha voluto trasmettere un documentario sui crimini dell’Idf contro i medici di Gaza Documentario che la stessa Bbc aveva commissionato. Si intitola Gaza: Doctors Under Attack e alla fine è andato in onda su Channel 4, tra le polemiche.
Per vincere le elezioni adesso Marine Le Pen punta sull’aria condizionata per tutti Una proposta che ha acceso il dibattito politico, in uno dei Paesi, la Francia, meno climatizzati d'Europa.
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La Lidl ha fatto una giacca limited edition dedicata agli Oasis e l’ha chiamata Lidl By Lidl Prende ispirazione da una giacca cult indossata da Liam, quella di Berghaus, di cui è volto pubblicitario.
L’uomo Del Monte ha dichiarato bancarotta L’azienda ha grossi debiti perché i consumatori statunitensi hanno cominciato a cercare cibi più sani, facendo diminuire molto le vendite. 
La sentenza del processo Diddy è molto più complicata di come la si sta raccontando È vero che è stato assolto dalle accuse più gravi, che gli facevano rischiare l'ergastolo. Ma è vero anche che rischia fino a 20 anni di carcere.
Il Dalai Lama sta per compiere 90 anni e Cina e Tibet già litigano per il suo successore Lui ha detto che il suo successore non nascerà sicuramente in Cina, la Cina lo ha accusato di essere «un manipolatore».

Da Penguin Random House si stanno dimettendo tutti i dirigenti

01 Febbraio 2023

All’inizio di dicembre era arrivata la notizia delle dimissioni di Markus Dohle, global Ceo di Penguin Random House, e del “pensionamento” di Gina Centrello, capa del Random House Publishing Group. Adesso, alla lista delle defezioni eccellenti si aggiunge anche la Ceo del braccio americano dalla casa editrice, Madeline McIntosh. Come stanno raccontando praticamente tutti i giornali americani, la decisione di McIntosh è una diretta conseguenza della mancata fusione tra Penguin Random House e Simon & Schuster (della storia e dell’importanza di questa operazione avevamo parlato qui). Più che mancata, sarebbe più corretto dire impedita: l’operazione è stata infatti fermata, nello scorso autunno, in seguito alla decisione di un giudice federale americano.

McIntosh era stata scelta come Ceo nel 2018. Ieri, nel comunicato stampa con il quale ha annunciato le sue dimissioni, ha spiegato che in questo modo spera di dare a Penguin Random House il cambiamento di cui ha bisogno in questo momento – «I Ceo non dovrebbero rimanere tali per sempre» – e a se stessa quella «crescita professionale» che evidentemente la casa editrice in questo momento non le permette di ottenere. Penguin Random House è stata gran parte della vita professionale di McIntosh: a parte l’anno e mezzo in cui ha lavorato per Amazon (in Lussemburgo, parte di un team che si occupava dei lettori Kindle), è stata una dipendente dell’azienda dal 1994 al giorno delle dimissioni.

«Il mio cammino nel mondo dei libri non è mai stato lineare», ha scritto in una comunicazione aziendale, «dall’editoria ai nuovi media al commerciale all’audio ad Amazon (e al Lussemburgo) alla leadership nella nostra fase di transizione digitale alla costruzione di Penguin Random House e alla fine a questo ruolo. È una strada che sarebbe stata impossibile da pianificare o prevedere. I momenti in cui ho fatto i cambiamenti maggiori sono proprio quelli che mi hanno insegnato di più». McIntosh ha precisato che non lascerà immediatamente il suo posto da Ceo. Ha detto che lavorerà a stretto contatto con Nihar Malaviya, global Ceo a interim, «per capire qual è il miglior piano d’azione per il ramo americano dell’azienda».

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