Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Un giornalista americano ha creato un nuovo tipo di pasta
Dopo il dramma causato dal temporaneo stop ai bucatini De Cecco – una complicata storia che avevamo raccontato qui – la bizzarra ossessione dell’America con la pasta continua a generare mostri. Questa volta si tratta di un nuovo formato di pasta, “inventato” dal giornalista Dan Pashman, già autore del fortunato podcast Sporkful e della serie Mission Impastable (eh sì) in cui documenta le fasi di produzione e creazione della pasta. Pashman è ora arrivato a quello che, secondo lui, è il formato perfetto: e cioè “i cascatelli”, come li ha chiamati. Il nome, in teoria, prende spunto dalla parola italiana “cascatelle”, ovvero piccole cascate (parola che nessuno in Italia ha mai usato, un po’ come quella volta che il New York Times si era inventato un piatto di Natale che qui da noi nessuno conosceva).

In barba alla confusione di generi, i cascatelli sono stati creati per rispondere a tre caratteristiche principali, che secondo il giornalista determinerebbero il formato di pasta perfetto: la “sauceability” ovvero quanto bene la salsa (perché per loro è salsa, mica sugo) vi aderisce, la “forkability” e cioè quanto facilmente si può prendere con la forchetta e infine la “toothsinkability”, che dovrebbe misurare il grado di soddisfazione una volta addentata. Come scrive Eater, i cascatelli ricorderebbero «una grossa virgola con dei riccioli su entrambi i lati di un tubo curvo tagliato a metà», se questa descrizione può servire a chiarire meglio di cosa si tratta. Volendole descrivere in italiano, sembrano delle specie di mafalde corte e incurvate. I cascatelli sono venduti dal marchio americano di “pasta artigianale” Sfoglini e costano 18 dollari al pacco. Ovviamente sono già sold-out.




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