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Il New York Times ha parlato di una tradizione italiana che nessuno in Italia conosce
«Conosciuta anche come “The Vigil”, la festa dei sette pesci è un’usanza dell’Italia meridionale in cui viene servito un pasto di almeno sette diversi tipi di frutti di mare prima della mezzanotte della vigilia di Natale. Ecco alcune idee tradizionali, e non così tradizionali, per la tua festa». Nella sua sezione “Cooking”, il New York Times consiglia ai suoi lettori-chef 35 ricette a base di pesce per rispettare questa importantissima tradizione italica che prende il nome di “Festa dei sette pesci”. Peccato che in Italia nessuno ne abbia mai sentito parlare. È ben nota la passione, tipicamente statunitense ma che accomuna un po’ tutti i Paesi del globo, di storpiare o addirittura inventare ricette “italiane”: le Fettuccine Alfredo, gli Meatballs Spaghetti, la Parmigiana di Pollo sono tra le più classiche (e orride) invenzioni, mentre il mondo delle imitazioni è sconfinato, capitanato dagli Spaghetti Bolognese, che poco hanno di bolognese e senza eccessivi campanilismi anche poco di pasta. La tradizione della Festa dei Sette Pesci ha qualcosa a che fare con l’Italia naturalmente, tant’è vero che soprattutto al Sud, il cenone della vigilia prevede pesce e frutti di mare in grande quantità, ed è probabile che qualche italiano immigrato negli States abbia importato la tradizione, infiocchettandola a dovere.
The Feast of the Seven Fishes is a Southern Italian custom in which a meal of at least seven different kinds of seafood is served before midnight on Christmas Eve. Here, some traditional, and not so traditional, ideas for your own feast.https://t.co/52v7S5KYSK
— The New York Times (@nytimes) December 23, 2020
Il Nyt si spinge però oltre: consiglia anche la preparazione di una speciale torta salata che prende il nome proprio dalla falsa tradizione: la “Feast of the Seven Fishes Pie”: «Una torta di pesce vellutata, farcita con frutti di mare in una salsa delicata, il classico confort food per il freddo, tipica nelle isole britanniche», recita l’introduzione alla ricetta e qui il mistero s’infittisce. Una torta che porta il nome della più celebre tradizione natalizia del Sud Italia, può essere una torta d’ispirazione anglosassone? E giustamente Ann (il cui nickname è letteralmente @Ann-dalla-Cornovaglia), una signora che ha lasciato un commento sotto la ricetta, non ci sta: «Questo è un piatto per la vigilia di Tom Bawcock che è il 23 dicembre. È in ricordo di un anno di carestia, si chiama torta Stargazy poiché le teste di pesce sporgono dalla crosta della torta, è una grande tradizione della Cornovaglia». Ben detto Ann.