Nelle ultime settimane abbiamo visto formarsi i due schieramenti "pro-bosco" o "anti-bosco", ma perché ci è sembrato così urgente decidere da che parte stare?
L’Oms ha detto che i farmaci come Ozempic dovrebbero essere disponibili per tutti e non solo per chi può permetterseli
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, in futuro bisognerà garantire l'accesso a questi farmaci a chiunque ne abbia bisogno.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che i farmaci definiti “tipo Ozempic” dovrebbero essere disponibili per tutte le persone che ne hanno bisogno e non diventare prodotti riservati ai più ricchi, come riportato da Politico. La dichiarazione arriva in un momento di forte attenzione globale verso semaglutide e molecole simili, nate per il trattamento del diabete ma sempre più prescritte anche per la perdita di peso e, secondo diverse indicazioni, potenzialmente utili anche nel trattamento di varie dipendenze. Secondo l’Oms la combinazione di costi elevati, domanda in aumento e scorte limitate sta creando un rischio concreto di disuguaglianze nell’accesso, soprattutto nei Paesi a reddito basso e medio.
Il problema è particolarmente evidente in Medioriente, in America del Sud e nelle isole del Pacifico, dove l’obesità è in forte crescita ma questi farmaci non sono disponibili o costano troppo. In molte di queste nazioni la maggior parte delle persone in sovrappeso o malate di diabete vivono con redditi medio-bassi, il che rende impossibile l’adozione su larga scala delle terapie a base di GLP-1 senza interventi sui prezzi o sulla produzione. È qui che entra in gioco la questione dei brevetti: alcuni governi e organizzazioni sovranazionale stanno chiedendo che le aziende titolari permettano la produzione locale di versioni equivalenti di questi farmaci, così da abbassare i costi e garantire una fornitura stabile a tutti quelli che ne hanno bisono. L’Oms sostiene questa posizione, indicando che la dipendenza totale dalle importazioni rischia di bloccare ogni politica di prevenzione. Francesca Celletti, consulente senior sull’obesità dell’organizzazione, ha detto a Politico: «Serve un’azione decisiva per ampliare l’accesso ai GLP-1», citando l’esempio dei farmaci antiretrovirali per l’Hiv all’inizio degli anni Duemila. «Tutti pensavamo fosse impossibile e poi invece il prezzo è sceso». È il precedente a cui oggi l’Oms guarda per spingere verso una riduzione del costo delle terapie più richieste.
Le discussioni sui brevetti, le richieste di produzione locale e il parallelo con la crisi dell’Hiv ricordano che l’efficacia clinica non basta se non è accompagnata da un accesso reale e sostenibile. L’aumento globale dell’obesità rende la questione ancora più urgente: senza un intervento sui prezzi, i farmaci destinati a ridurre il rischio metabolico diventare un nuovo esempio di medicina disponibile solo per una parte del mondo, replicando disuguaglianze che la stessa Oms considera evitabili.
Non è uno scherzo ma una vera ricerca dell'Università Cattolica, le cui conclusioni sono già state ribattezzate "effetto Batman".