Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Un influencer britannico ha speso centinaia di migliaia di euro per assomigliare a Jimin dei BTS
È probabile che abbiate sentito parlare dei BTS, anzi è praticamente sicuro che abbiate sentito parlare dei BTS – qui vi raccontavamo come il gruppo sudcoreano ha raggiunto il successo stratosferico di oggi – ma magari non avete mai sentito parlare di Oli London, un “influencer” britannico già conosciuto a chi bazzica il fandom K-pop (è stato anche ospite del programma di Dr. Phil). Oli London, infatti, ha una smisurata passione per uno dei membri della band, Park Jimin, al punto che negli ultimi otto anni si è sottoposto a svariate operazioni di chirurgia estetica per “assomigliargli”. Secondo quanto ha dichiarato in un video pubblicato qualche giorno fa sul suo canale YouTube, le operazioni ammonterebbero a più di 108 mila sterline (circa 126 mila euro).
Posto che Oli è libero di fare ciò che vuole della sua faccia, a far discutere in questi giorni sono le sue dichiarazioni. Nel video, infatti, oltre a definirsi non binary e a specificare i suoi pronomi (they, them), il trentenne britannico dice anche, incredibilmente, di identificarsi come Jimin e come coreano. «Finalmente sono coreano! Ho effettuato la transizione. Sono così, così felice di aver completato il mio look. Finalmente sono coreano, ragazzi: ho gli occhi [dei coreani, ndr]», dice ancora, specificando poi più avanti che lui parla il coreano (cosa che in molti gli contestano, visto che nelle apparizioni pubbliche non è mai sembrato molto fluente) e vive in Corea. «So che è una cosa che può confondere, nessuno si è mai identificato come Jimin o come coreano, ma questo già lo sapete… ho davvero sempre lottato con la mia identità», afferma nel suo video prima di aggiungere probabilmente la frase più controversa: «Essere transessuale è uguale a essere “transrazziale” perché sei nato nel corpo sbagliato».
Proprio su questo punto si concentrano le critiche: in moltissimi, tra attivisti ed esperti di questioni di genere, hanno fatto notare come quest’associazione arbitraria tra il percorso di transizione sessuale e quello di “adozione” di un’altra etnia sia quantomeno problematico, oltre che inesistente. Di fatto, oltre a trattare un’etnia come se fosse un accessorio, svaluta le lotte di chi si batte per i diritti delle persone trans, avallando le critiche di quelli che ritengono la transizione sessuale una sorta di capriccio di chi la intraprende o, peggio ancora, il risultato di disturbi mentali. Non è un caso che a incoraggiare Oli London siano stati soprattutto gli estremisti di destra americani, come Ben Shapiro: un caso come questo è la ciliegina sulla torta per loro, che certamente non si preoccupano della salute o del benessere di Oli.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.