Hype ↓
12:05 giovedì 27 novembre 2025
L’incendio di Hong Kong potrebbe essere stato causato dalle tradizionali impalcature in bambù usate nell’edilizia della città Le vittime accertate sono 55, ci sono molti dispersi e feriti gravi. Sembra che il rogo sia stato accelerato dal bambù usato nei lavori di ristrutturazione.
L’Onu ha definito Gaza «un abisso» e ha detto che ci vorranno almeno 70 miliardi per ricostruirla Quasi sicuramente questa cifra non sarà sufficiente e in ogni caso ci vorranno decenni per ricostruire la Striscia.
Anche quest’anno in Russia è uscito il calendario ufficiale di Vladimir Putin Anche nel 2026 i russi potranno lasciarsi ispirare dalle foto e dalle riflessioni del loro presidente, contenute nel suo calendario
Sarkozy è stato in carcere solo 20 giorni ma dall’esperienza è riuscito comunque a trarre un memoir di 216 pagine Il libro dell’ex presidente francese sulla sua carcerazione lampo a La Santé ha già trovato un editore e verrà presto pubblicato.
Nel primo teaser del nuovo Scrubs c’è la reunion di (quasi) tutto il cast originale J.D., Turk, Elliot e anche il dottor Cox al Sacro cuore dopo 15 anni, invecchiati e alle prese con una nuova generazione di medici. Ma c'è una grave assenza che i fan stanno già sottolineando.
Anche il Vaticano ha recensito entusiasticamente il nuovo album di Rosalía José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano, ha definito Lux «una risposta a un bisogno profondo nella cultura contemporanea».
La nuova funzione di geolocalizzazione di X si sta rivelando un serio problema per i politici Non è facile spiegare come mai i più entusiasti sostenitori di Donald Trump postino dall'India o dalla Nigeria, per esempio.
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?

Ogni cosa è design

Un’altra faccia del Salone al The Mall di Porta Nuova, dove tutto è disegnato, anche quello che non ti immagini.

14 Aprile 2016

«Tutto è stato disegnato, ogni cosa che abbiamo, vediamo, tocchiamo». Così, in una recente intervista per Studio ha parlato Marva Griffin, anima storica del Salone del Mobile e ideatrice del Salone Satellite, il “talent” per giovani designer. Tutto insomma è design, e sembra essere questa pure la direttiva di Space & Interiors, sottotitolo «le finiture protagoniste di una grande mostra evento». Tutto è stato disegnato, anche i pavimenti, le porte, maniglie, i serramenti, le carte da parati, tutto quello che c’è in casa che non sia il mobile in senso stretto, e questo spin-off del Salone ufficiale è un numero zero fatto appunto per metterlo in mostra. Pure lo spazio è sufficientemente nuovo, il The Mall di Porta Nuova che già ospitò la famosa “cena democratica” di raccolta fondi per Matteo Renzi e da cui è passata varia umanità tra moda, media e business che si fanno in città. «Questo posto non è stato scelto a caso, con la sua architettura è al centro della nuova Milano e della percezione che ne abbiamo tutti, italiani e stranieri arrivati qui in questi giorni», mi dice Giovanni Grassi, direttore generale di MADEexpo, la biennale di edilizia e architettura che organizza l’evento.

È, questa, un’altra faccia del Salone, un Salone fuori dal Salone anche se non completamente Fuorisalone (si perdoni il giochetto di parole). Alla Fiera di Rho, dove espongono i Grandi, Space & Interiors è direttamente collegato (servizio navetta ogni quarto d’ora dalle 15.30 in poi), con il Fuorisalone è in comunicazione stretta perché sta aperto fino al 16 aprile e ogni giorno fino alle 21.30, intercettando così quel tipo di pubblico che è in giro per la città a cercare l’installazione arty o l’archistar del futuro nascosto in un cortile di Zona Tortona o anche solo – più presumibilmente – un bicchiere di prosecco gratis in una delle Cinque Vie.

RAS_6259

The Mall è stretto e lungo ed è diventato un’unica strada con una cinquantina di espositori, porte, finestre, parquet, tutti in ordine, contro la dispersione che avverte chi passa da Salone e Fuorisalone, dove tutto è variamente moltiplicato. «L’idea era proprio quella di una sola via o più propriamente un passage alla parigina, su cui affacciano le diverse botteghe», dicono Ico Migliore e Mara Servetto, il duo che ha curato l’allestimento, loro sì archistar. «Ma non dev’essere una fiera, un mercato: questo è un luogo completamente nuovo, un ponte tra design e prodotto, che va comunicato meglio al pubblico. La gente che viene al Salone e al Fuorisalone è molto cambiata, è decisamente più consapevole e informata, ha un gusto che sa indirizzare con precisione. Anche i tempi sono dunque abbastanza maturi per dire loro che no, queste non sono solo porte o serramenti: sono pezzi equivalenti a tutto quello che si vede in Fiera».

Il quesito è inevitabile: il marmo di un tavolino per così dire firmato vale più di quello che scegliamo per i pavimenti di casa (previo il poterselo permettere, certo)? Il divano celebrato da riviste specializzate o semplici instagramer merita la scena più di una porta blindata? «È sempre una questione di gerarchia e soprattutto di gerarchizzazione delle cose, che spesso si rivela un grosso limite», commentano Migliore+Servetto (questa la loro firma). «È un errore di chi fa progettazione affermare che ci siano cose più importanti, pezzi più nobili e meritevoli di attenzione rispetto ad altri. Non vogliamo fare i professori ma, come diceva Christopher Alexander, la progettazione è un insieme di scelte organizzate, che riguardano anche il più piccolo dei dettagli. Il bello del design, oggi, è proprio questo: tenere tutto insieme, far convivere quello che storicamente è considerato “alto” con ciò che solo apparentemente è di minore importanza».

RAS_5678 copia

Ogni sera, alle 18.30, c’è pure un “archicocktail”, così è stato ribattezzato, un momento dove bere birra ascoltando i racconti dei designer (i primi sono stati proprio Migliore e Servetto). In mezzo al passage si alzano torri in cui sono riprodotti piccoli plastici di case famose, il sogno – però di lusso – di un qualsiasi Bruno Vespa. Ci sono camere d’albergo anni Cinquanta progettate da Giò Ponti e cucine studiate da Carlo Mollino, villini belgi e foyer milanesi, tutti reinterpretati con i materiali delle aziende che espongono a Space & Interiors. «È una rilettura contemporanea di ciò che consideriamo classico, per spiegare che non c’è più una via univoca al design», dice Giovanni Grassi. «Questo evento vuole mostrare il lavoro delle aziende al pubblico, che di sicuro potrà recepire spunti nuovi, ma anche parlare con le aziende stesse: se si dà loro una maggiore visibilità e non le si tiene relegate solo nell’ambito di ciò che è “tecnico”, allora saranno anche spronate a fare meglio».

Tutto è disegnato, e soprattutto tutto è raccontabile. «Viviamo in epoca di storytelling, purtroppo oggi è inevitabile voler narrare una storia, anche quando si fa un semplice allestimento architettonico», scherzano Ico Migliore e Mara Servetto. «Ma noi ne facciamo più una questione di identità: qual è l’anima del design, oggi? E cosa deve fare un progettista per catturarla? Hai visto: abbiamo cominciato coi serramenti, e siamo finiti addirittura a parlare di spiritualità».

Foto: courtesy Salone del Mobile.
Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.