Hype ↓

In Francia sta succedendo un casino per le vetrate di Notre Dame

03 Febbraio 2025

Non ci sono voluti nemmeno due mesi perché la riapertura di Notre Dame passasse da festa nazionale a causa legale. Il 7 dicembre il Paese ha festeggiato la seconda inaugurazione della cattedrale, lunedì 27 gennaio l’associazione Sites & Monuments ha fatto ricorso presso il Tribunale amministrativo di Parigi per fermare uno dei “ritocchi” alla cattedrale decisi nell’ambito della ristrutturazione. Un ritocco, come si legge su Le Parisien, sostenuto anche dal Presidente Emmanuel Macron e che prevede la sostituzione delle vetrate ottocentesche della cattedrale con delle vetrate nuove, realizzate dall’artista Claire Tabouret. Sites & Monuments sostiene che la decisione di sostituire le vetrate non spetta alla pubblica amministrazione. Anche perché, spiegano i legali dell’associazione nel ricorso, le vetrate originali di Notre Dame – realizzate dall’artista Eugène Viollet-le-Duc – costituiscono un patrimonio storico e artistico della nazione, e quindi non sono certo un oggetto che si può buttare nel cassonetto del vetro. E poi, le vetrate non sono nemmeno state danneggiate nell’incendio del 2019, quindi non si capisce perché sostituirle. D’accordo con Sites & Monuments sono anche 278 mila persone che hanno firmato una petizione contro la sostituzione delle vetrate. Vedremo adesso cosa deciderà il Tribunale amministrativo di Parigi, che dovrà tenere conto anche di un fatto abbastanza rilevante: le nuove vetrate sono già pronte e sono costante anche parecchio (4 milioni di euro). Anche questo non si possono certo buttare nel cassonetto del vetro.

Articoli Suggeriti
In Spagna c’è stata la più grande manifestazione per il diritto alla casa di sempre

Hanno partecipato i cittadini di 40 città, 150 mila solo a Madrid: chiedono tutti «la fine del racket degli affitti».

Nel dibattito sul Macao ci sono tutte le contraddizioni di Milano

Il tentativo di "riattivazione" dell'ex centro sociale ha fatto esplodere, ancora una volta, la discussione su cosa siano oggi gli spazi pubblici della città, a cosa servono e a chi sono dedicati.

Leggi anche ↓
In Spagna c’è stata la più grande manifestazione per il diritto alla casa di sempre

Hanno partecipato i cittadini di 40 città, 150 mila solo a Madrid: chiedono tutti «la fine del racket degli affitti».

Nel dibattito sul Macao ci sono tutte le contraddizioni di Milano

Il tentativo di "riattivazione" dell'ex centro sociale ha fatto esplodere, ancora una volta, la discussione su cosa siano oggi gli spazi pubblici della città, a cosa servono e a chi sono dedicati.

Venezia città laboratorio

Da "Abitare Futuro", il nuovo numero di Urbano, dieci domande a Carlo Ratti sulla prossima Mostra Internazionale di Architettura a Venezia, che più di tutte le edizioni precedenti coinvolgerà la città come fosse un’unica, enorme arena di incontro di pensieri e nuove idee.

Uno studio ha provato a spiegare perché è così difficile piacere ai buttafuori dei club di Berlino

E soprattutto a Sven Marquardt, il leggendario buttafuori del Berghain.

Una rivolta architettonica per impedire alla bruttezza di conquistare la città

Rivolta Architettonica è il movimento internazionale che vuole fare di bellezza, sostenibilità e socialità le priorità della progettazione urbana: ne abbiamo parlato con due dei referenti italiani.

Anche Martin Scorsese ha firmato la lettera contro la legge che trasformerà i vecchi cinema di Roma in centri commerciali