Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.
Critici europei posano per il manifesto di Nymphomaniac di Lars Von Trier

Il nuovo film del regista Lars von Trier, Nymphomaniac, è uscito in anteprima in Danimarca e negli Stati Uniti poco prima di Natale. L’opera dura più cinque ore (ma è prevista una versione “breve” da quattro ore) e ha creato un’enorme aspettativa per gli argomenti trattati (la dipendenza da sesso) e per il poster promozionale in cui l’intero cast, a busto nudo, è fotografato in un momento d’estasi e orgasmo.

Sempre nel periodo natalizio un gruppo di critici televisivi danesi ha deciso di cavalcare l’onda del film per promuovere i Bodil Awards (l’equivalente locale degli Oscar), posando in pose ispirate al poster di Nymphomaniac. Il manifesto finale recita: «Ecco come sono i critici cinematografici danesi mentre si stanno godendo dei bei film… Loro verranno ai Bodil Awards. Ci verrai anche tu?».

Una nota della Associazione dei critici cinematografici danesi ripresa dal sito Dangerous Minds spiega l’iniziativa: «Qualcuno penserà che stiamo seduti nelle nostre torri d’avori, osservando il panorama cinematografico con occhi critici senza mai divertirsi. Ma siamo persone come le altre, e anche noi siamo capaci di emozionarci per un ottimo film – e non abbiamo nemmeno paura di condividere quell’emozione con tutti voi!».
I loro colleghi polacchi non sono stati a guardare e hanno risposto posando alla stessa maniera. Se il trend dovesse proseguire, non vediamo l’ora di vedere i nostri critici fare la stessa cosa. O forse no.

(via)

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.