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23:00 giovedì 20 novembre 2025
Lorenzo Bertelli, il figlio di Miuccia Prada, sarà il nuovo presidente di Versace Lo ha rivelato nell'ultimo episodio del podcast di Bloomberg, Quello che i soldi non dicono.
Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.
Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.
L’unico a volere il water d’oro di Cattelan andato all’asta è stato un parco di divertimenti Lo ha comprato per dodici milioni di dollari: è stata l'unica offerta per un'opera che ne vale dieci solo di materiale.
Angoulême, uno dei più prestigiosi festival di fumetti al mondo, quest’anno potrebbe saltare a causa di scandali, boicottaggi e tagli ai finanziamenti L'organizzazione è accusata di aver provato a insabbiare un'indagine su uno stupro e centinaia di artisti hanno deciso di non partecipare in protesta. L'edizione 2026 è a rischio.
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.

La gente non si iscrive più a Netflix

21 Aprile 2021

Netflix è stato un compagno perfetto per la quarantena, l’unico con cui parlavamo la sera in un’interazione di «stai ancora guardando?» e «sì». Non è più lo stesso, però, quest’anno. Nel primo trimestre del 2021, infatti, Netflix ha registrato un notevole calo nel numero degli iscritti, chiudendo così il record di crescita che aveva raggiunto durante la pandemia, riporta il Guardian. Arriva qualche ora dopo la notizia che Netflix nel 2021 spenderà una cifra come 17 miliardi di dollari per le nuove produzioni (lo scorso anno erano 5 miliardi in meno).

Mentre la quota di mercato della piattaforma streaming diminuisce dell’11 percento, il Guardian scrive: «l’azienda sostiene che i responsabili del crollo siano i ritardi nella produzione di nuovi contenuti a causa della pandemia e il guadagno enorme che si è registrato lo scorso anno». Nel 2020, in piena pandemia, si sono abbonate molte più persone al servizio, superando i 200 milioni di iscritti, in un certo senso anticipando quella che doveva essere una crescita più graduale, e che ora non frutterà più. Secondo Richard Broughton, analista di mercato, un altro motivo del calo potrebbe essere l’allentamento delle misure di sicurezza pandemiche in tutto il mondo, che favorirebbe «a scapito dei servizi video, attività come vedere la famiglia e gli amici, il ritorno degli sport, i cinema e i negozi, e l’apertura dei pub. Anche le temperature calde hanno un effetto sulla visione televisiva».

Netflix ha da poco confermato la produzione di altre tre stagioni di Bridgerton, una delle serie più di successo dello scorso anno, in un tentativo di trattenere a casa gli spettatori più fedeli, riporta Vulture, che sottolinea anche l’aumento di utenza che ha seguito le candidature agli Oscar 2021 di cinque film prodotti e distribuiti dalla piattaforma: Mank, Pieces of A Woman, Da 5 Bloods e A Love Song for Natasha, supponendo che in caso di vittoria poi ritorni a crescere. Viene da pensare che questo calo sia dovuto anche all’entrata nel mercato competitivo di altri servizi streaming simili a Netflix, come Disney+, Apple TV+, e molti altre piattaforme americane che da noi devono ancora arrivare. Questo viene però smentito nel comunicato stampa, che conferma in un certo senso la superiorità rispetto alla competizione. Qualche anno fa il fondatore di Netflix aveva scherzato dicendo che il suo unico avversario era il sonno – ora, invece, potrebbe essere il suo opposto, la voglia di uscire di casa.

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