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Esiste un museo del cibo disgustoso

È molto facile, su Instagram, imbattersi in uno di quei brevi filmati accompagnati dall’hashtag #foodporn, che invece di corpi umani in atteggiamenti sessuali mostrano languide colate di cioccolato fuso, forchette che affondano in soffici montagne di panna montata, coltelli che tagliano cheesburger grondanti di formaggio. Ecco, il museo di cui ha parlato Yoon Sann Wong su Design Taxi si posiziona esattamente al lato opposto di questa tendenza, raccogliendo gli alimenti più disgustosi del mondo.

Vermi di Mopane, cibo tipico dell’Africa meridionale, si cucinano con pomodori, arachidi, peperoncino e cipolla (courtesy of Disgusting Food Museum)

L’ideatore del progetto è lo psicologo e ricercatore Samuel West, già creatore di un altra interessante istituzione, il Museo del Fallimento. Nel paradiso dei cibi disgustosi, i visitatori possono assaggiare, osservare e annusare più di 80 differenti tipi di cibo: frullati di rane dal Peru, formaggio di vermi dalla Sardegna, il frutto di Durian thailandese (ritenuto il più puzzolente del mondo), e la famosa Surströmming, l’aringa acida svedese, che viene di solito consumata all’aperto per via del suo odore.

Ma lo scopo del museo, ha spiegato West, non è soltanto divertire i visitatori più curiosi e amanti dell’orrido: «Il modo in cui produciamo la carne diventa sempre più difficile da sostenere a livello ambientale, è necessario trovare delle alternative. Molte persone, però, sono disgustate dall’idea di mangiare insetti e anche la possibilità di una carne creata in laboratorio è stata accolta con scetticismo. Esplorare e modificare la nostra percezione del “disgustoso” in materia di cibo potrebbe aiutarci nella transizione verso risorse di proteine meno nocive per la natura».