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21:42 venerdì 11 luglio 2025
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.

Qual è il messaggio del logo a cui stava lavorando Milton Glaser prima di morire

01 Luglio 2020

«Non faccio praticamente nulla tranne il mio lavoro. Non ho nessun hobby», era una delle sue frasi celebri. Milton Glaser, uno dei più famosi graphic designer di sempre, è morto venerdì, nel giorno del suo novantunesimo compleanno. Famoso per la cover del Greatest Hits di Bob Dylan (1967) e il logo I ♥ NY (1977) – ma anche quello della DC Comics e i manifesti pubblicitari della Olivetti – Glaser ha lavorato fino alla fine. Tre giorni dopo la sua morte, sul New York Times, Jeremy Elias ha svelato un progetto su cui Glaser aveva segretamente lavorato durante la crisi Covid-19 e di cui avevano parlato insieme su FaceTime poco più di un mese fa.

Il progetto era un trattamento grafico della parola “Together”, “Insieme” che Glaser aveva immaginato di distribuire agli studenti delle scuole pubbliche di New York prima di condividerlo con il Paese. «Non esisteva un piano aziendale», ha poi spiegato il designer grafico e direttore dello studio di Glaser, Ignacio Serrano. «Si trattava semplicemente di connettere le persone. Lui userebbe questo esempio: “Se ti piace Mozart e mi piace Mozart, abbiamo già qualcosa in comune. Abbiamo un ponte”». Serrano ha rivelato che Glaser si era già sentito male durante le proteste di Black Lives Matter e che aveva detto di essere convinto avrebbe generato più idee in risposta alle difficoltà del mondo «se soltanto avesse avuto più tempo e fosse stato ancora in grado di andare in ufficio».

La conversazione tra Glaser e il reporter del New York Times è avvenuta dopo che Elias ha inviato un’email allo studio di Glaser, chiedendo se il team pensava che «una qualche forma di espressione artistica – simile al suo logo I ♥ NY avesse il potenziale per rivitalizzare una “città malata”». Invece di ricevere una risposta dai rappresentanti del designer come si era aspettato, Elias ha ricevuto una chiamata FaceTime da Glaser in persona. Per la prima volta, il designer ha detto a qualcuno che stava lavorando a “Together”, un’abbreviazione della frase molto usata ” We’re all in this together”: «Puoi creare l’equivalente simbolico di quella frase semplicemente usando la parola ‘insieme’». Le lettere sono tutte diverse, ma tutte correlate, per indicare che hanno «qualcosa in comune». Quando gli è stato fatto notare che il logo non aveva un chiaro riferimento a New York, Glaser ha risposto: «Questo è, ovviamente, un problema mondiale, non un problema di New York». Ha poi espresso ancora una volta il suo stupore nei confronti del successo del suo logo “I ♥ NY”: «Dopo tutti questi anni, non capisco cosa renda un’idea abbastanza convincente. Il design inizia con il desiderio di cambiare una condizione esistente, ma … il cambiamento è qualcosa in cui speri, e il più delle volte non lo capisci».

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