Cose che succedono | Cronaca

C’è un indagine della magistratura italiana su Michael Bay e un piccione morto

Nella scorsa settimana The Wrap ha pubblicato un pezzo di cronaca giudiziaria che ha scosso l’industria cinematografica: il regista Michael Bay sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati da parte della magistratura italiana (Procura di Roma, per la precisione), con l’accusa di essere responsabile della morte di un piccione avvenuta durante le riprese del film 6 Underground. Secondo la ricostruzione di The Wrap, la morte del volatile sarebbe stata causata dall’impatto tra lo stesso e un dolly. Nel pezzo di The Wrap si parlava di un «anonimo» che avrebbe ripreso la cruenta morte del piccione e poi consegnato il filmato alle autorità italiane, che avrebbero successivamente iscritto Bay nel registro degli indagati per violazione dell’articolo del codice penale che proibisce e punisce chiunque uccida, catturi e venda uccelli selvatici (categoria alla quale il piccione comune appartiene).

Domenica 15 gennaio, però, la vicenda ha preso una piega sorprendente quando Variety ha pubblicato una lettera dei legali di Bay in cui si definisce il pezzo di The Wrap «falso, irresponsabile e diffamatorio». Secondo gli avvocati del regista, quanto scritto su The Wrap farebbe pensare che Bay sia indagato in quanto “assassino” del piccione, come se fosse stato lui in prima persona a provocare la morte dell’animale. E invece «il signor Bay non è mai stato accusato né tantomeno incriminato per aver ucciso un animale». In realtà, gli inquirenti avrebbero indagato il regista in quanto non avrebbe «esercitato l’adeguata supervisione nei confronti dei membri della sua troupe responsabili della cura degli animale coinvolti nelle riprese». Secondo uno degli avvocati di Bay, Matthew Rosengart, il regista ha intenzione di difendersi a ogni costo da questa accusa in quanto «convinto animalista e sostenitore di organizzazioni impegnate nelle difesa dei diritti degli animali».

«Il signor Bay ci tiene così tanto a chiarire quanto accaduto che ha rifiutato di pagare la multa che le autorità italiane avevano proposto come soluzione per porre fine alla vicenda giudiziaria». Lo stesso Bay ha scritto a The Wrap per chiarire che durante le riprese di 6 Underground «nessun animale è stato ferito o messo in pericolo. È la stessa cosa vale per tutte le altre produzioni nelle quali ho lavorato negli ultimi 30 anni. Non ho nessuna intenzione di dichiararmi colpevole di aver fatto del male a un animale. […] Abbiamo prove video inconfutabili, moltissimi testimoni e dei responsabili della sicurezza che ci esonerano da qualsiasi responsabilità e che provano che la foto di quel paparazzo racconta una storia falsa». Nel frattempo, The Wrap ha corretto l’articolo, precisando che «non è del tutto chiaro se un piccione sia morto davvero oppure no».