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06:44 sabato 22 novembre 2025
Negli Usa il Parmigiano Reggiano è così popolare che un’agenzia di Hollywood lo ha messo sotto contratto come fosse una celebrity La United Talent Agency si occuperà di trovare al Parmigiano Reggiano opportunità lavorative in film e serie tv.
I farmaci dimagranti come l’Ozempic si starebbero dimostrando efficaci anche contro le dipendenze da alcol e droghe La ricerca è ancora agli inizi, ma sono già molti i medici che segnalano che questi farmaci stanno aiutando i pazienti anche contro le dipendenze.
Kevin Spacey ha raccontato di essere senza fissa dimora, di vivere in alberghi e Airbnb e che per guadagnare deve fare spettacoli nelle discoteche a Cipro L'ultima esibizione l'ha fatta nella discoteca Monte Caputo di Limisso, biglietto d'ingresso fino a 1200 euro.
Isabella Rossellini ha detto che oggi non è mai abbastanza vecchia per i ruoli da vecchia, dopo anni in cui le dicevano che non era abbastanza giovane per i ruoli da giovane In un reel su Instagram l'attrice ha ribadito ancora una volta che il cinema ha un grave problema con l'età delle donne. 
Da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, le donazioni per Gaza si sono quasi azzerate Diverse organizzazioni umanitarie, sia molto piccole che le più grandi, riportano cali del 30 per cento, anche del 50, in alcuni casi interruzioni totali.
Lorenzo Bertelli, il figlio di Miuccia Prada, sarà il nuovo presidente di Versace Lo ha rivelato nell'ultimo episodio del podcast di Bloomberg, Quello che i soldi non dicono.
Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.
Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.

Perché siamo fissati con gli anni del liceo, secondo uno psicologo evolutivo

20 Marzo 2017

Alcuni ricordano gli anni del liceo come i migliori della loro vita, altri – come abbiamo scritto qui su Studio – come i peggiori. Una cosa è certa, però: i ricordi dell’adolescenza restano sempre con noi, molto più vividi che quelli relativi ad altri momenti della nostra vita. È un fenomeno osservato da molti psicologi, noto come “reminiscence bump”, o “picco dei ricordi”: le memorie più intense riguardano eventi che ci sono accaduti tra i 10 e i 30 anni di età. È anche un fattore che influenza non poco la produzione culturale, infatti gli anni dell’adolescenza e della prima giovinezza sono sovra-rappresentati in romanzi, film, racconti e serie televisive.

Le ragioni sono molteplici, tuttavia Frank McAndrew, uno psicologo del Knox College, nell’Illinois, si è concentrato a studiare quelle legate all’evoluzione umana, ovvero al modo in cui i nostri cervelli si sono adattati, nel corso dei secoli, per migliorare le nostre possibilità di successo e di sopravvivenza (McAndrew infatti è uno psicologo evolutivo, cioè utilizza criteri darwiniani per studiare il comportamento umano). Ha raccontato i risultati delle sue ricerche in un articolo divulgativo, prima apparso su The Conversation e recentemente ripubblicato da Quartz. La spiegazione evolutiva che lo studioso offre per il cosiddetto “reminiscence bump” è duplice: da un lato l’esperienza del liceo cozza con il modo in cui il nostro cervello si è evoluto, perché ci ritroviamo in una situazione innaturale, dove tutti hanno la stessa età; dall’altro ricrea alcune dinamiche simile alla vita tribale dei nostri antenati. Ed è proprio questa combinazione a rendere questi ricordi particolarmente intensi.

One-Room School Struggles With IRS Error

McAndrew scrive che la vita al liceo crea «un contrasto tra il modo in cui i nostri cervelli sono stati programmati da milioni di anni di evoluzione e la strana bolla sociale del liceo, che mette in difficoltà il nostro cervello preistorico: ci siamo adattati per avere successo a vivere in piccoli gruppi di persone di età diverse, un mondo molto diverso da quello dei teenager pieni di ormoni che popolano le scuole superiori». Contemporaneamente, però, una delle dinamiche più riconoscibili del liceo, cioè l’ossessione della popolarità, trova le sue radici proprio nel mondo preistorico che ha influenzato l’evoluzione del nostro cervello: «Per quello che gli scienziati sono riusciti a ricostruire, i nostri progenitori preistorici vivevano la loro intera esistenza all’interno dello stesso piccolo gruppo, dove lo status sociale era determinato durante l’adolescenza. Come una persona sarebbe stata ammirata come guerriero, cacciatore o partner sessuale, quanta stima o fiducia avrebbe ottenuto, queste erano cose che venivano stabilite all’inizio dell’età adulta. Una persona ritenuta sfigata a 18 anni difficilmente poteva ottenere una buona posizione a 40. Dunque, in una prospettiva evolutiva, la competizione tra teenager aveva ripercussioni per tutta la vita».

Nelle immagini: un esame del Baccalaureat, la maturità francese, in un liceo di Strasburgo, estate del 2013 (Fredrik Florin/Afp/Getty Images); due studentesse in un banco di una high school nella cittadina di Bayard, in Nebraska, inverno del 2005  (Larry W. Smith/Getty Images)
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