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00:07 giovedì 11 dicembre 2025
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.
La Casa Bianca non userà più il font Calibri nei suoi documenti ufficiali perché è troppo woke E tornerà al caro, vecchio Times New Roman, identificato come il font della tradizione e dell'autorevolezza.
La magistratura americana ha pubblicato il video in cui si vede Luigi Mangione che viene arrestato al McDonald’s Il video è stato registrate dalle bodycam degli agenti ed è una delle prove più importanti nel processo a Mangione, sia per la difesa che per l'accusa.
David Byrne ha fatto una playlist di Natale per chi odia le canzoni di Natale Canzoni tristi, canzoni in spagnolo, canzoni su quanto il Natale sia noioso o deprimente: David Byrne in versione Grinch musicale.
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Sempre più persone si uniscono agli scream club, cioè dei gruppi in cui per gestire lo stress invece di andare dallo psicologo ci si mette a urlare in pubblico Nati negli Stati Uniti e arrivati adesso anche in Europa, a quanto pare sono un efficace (e soprattutto gratuito) strumento di gestione dello stress.

La prima immagine di Megalopolis di Francis Ford Coppola

07 Febbraio 2024

Ieri sera, mentre il popolo italiano seguiva la prima serata di Sanremo, su Instagram è successo qualcosa che ha emozionato i cinefili di tutto il mondo: Francis Ford Coppola ha condiviso, per la gioia dei suoi 335 mila follower, la prima immagine del suo nuovo, maestoso film, Megalopolis. Il post è stato pubblicato in condivisione con l’account aperto appositamente per la promozione dell’opera, attualmente seguito da quasi 28 mila follower che, per ora, conta soltanto 3 immagini: una foto della fine delle riprese («that’s a wrap»), un collage coi membri del cast (Adam Driver, Aubrey Plaza, Giancarlo Esposito, Laurence Fishburne, Chloe Fineman, Dustin Hoffman, Shia LaBeouf, Nathalie Emmanuel, Jason Schwartzman e Jon Voight, tra gli altri) e la “title image” di cui stiamo parlando.

Secondo quanto riportato da una fonte a Word of Reel, il film verrà presentato a Cannes, ma ancora non si sa se in concorso o no. Tra il regista e Cannes c’è già stata qualche tensione, in passato, riguardo a questo tema: qualche anno fa è stato rivelato che nel 2009 Coppola diede precise indicazioni riguardo all’eventuale presentazione del suo film Segreti di famiglia. O in gara, o niente. Thierry Fremaux, il boss del festival, si rifiutò di includerlo, e Coppola, come promesso, si rifiutò di presentarlo. E dire che lo stesso identico giochino, nel 1979, aveva funzionato benissimo: Coppola aveva detto che non avrebbe mandato il suo film, Apocalypse Now, a meno che non fosse stato incluso nella competizione. Quella volta la direzione aveva accettato la sua proposta, anche se il lavoro di post-produzione era ancora in corso.

Cosa sappiamo di questo nuovo film (a parte le indiscrezioni che lo descrivevano come un disastro produttivo, di cui avevamo parlato qui)? Al centro della storia c’è una donna divisa tra la lealtà verso suo padre, il sindaco di New York, un conservatore con una visione classica della società, e il suo amante, un giovane architetto che vuole ricostruire la città, completamente distrutta da una catastrofe, seguendo un piano utopistico. Come aveva rivelato lo stesso Coppola, la trama prende spunto dal testo latino La congiura di Catilina di Cicerone. «Megalopolis propone un messaggio fondamentale: è il momento di considerare che la società in cui viviamo non è l’unica alternativa disponibile per noi. E che l’utopia non è tanto un piccolo luogo sperimentale, ma una discussione di persone che si fanno le giuste domande sulla società in cui vivono, chiedendosi se è l’unica alternativa o, se per il bene dei giovani, ci sono scelte migliori che potrebbero essere discusse», aveva spiegato il regista a Deadline nel 2021, dicendosi disposto a finanziare il film di tasca propria nel caso in cui non avesse raggiunto la cifra necessaria per produrlo. Il regista si è dimostrato ancora una volta un uomo di parola: per racimolare i 120 milioni di dollari che pare siano serviti per il film, ha venduto la sua azienda vinicola.

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