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Secondo uno studio in Giappone quasi due matrimoni su tre sono infelici

I matrimoni in Giappone non sembrano godere di buona salute: il Daily Telegraph cita un’indagine realizzata per il ʿGood Husband and Wife Dayʾ, che mostra come appena il 30% delle coppie intervistate pensi di avere una relazione “armoniosa”, mentre quasi il 60% del campione sostiene che, avendone l’opportunità, non sposerebbe nuovamente il/la proprio/a compagno/a. Stando ai dati, il 76% delle mogli non apprezza il comportamento dei mariti, un’insoddisfazione legata il 30% delle volte alla scarsa considerazione di questi ultimi nei loro confronti. La compagnia assicurativa Meiji Yasuda Life Insurance Co., che lo scorso ottobre ha intervistato oltre 1600 coniugi di età compresa tra 20 e 79 anni, specifica che la maggior parte degli intervistati in realtà intendesse dire che i matrimoni non sono perfetti, anziché giudicarli negativamente tout court; d’altra parte, il 45,4% considera il rapporto “relativamente armonioso”. Resta il fatto che soltanto il 43% delle persone consultate sarebbe pronto a sposare nuovamente il proprio partner, mentre tre donne su quattro muovono critiche all’altra metà della coppia.

Spesso i rapporti iniziano a scricchiolare durante la pensione, quando i mariti, dopo decenni consacrati alla carriera, si trovano a dover occupare molto tempo libero. Dal canto loro, le mogli soffrono la presenza costante degli uomini. Nei primi dieci mesi del 2017 il paese del Sol Levante ha segnato un record negativo in tema di matrimoni, con 607.000 nuove unioni contro le 620.000 dell’anno precedente; un calo che fa il paio con quello del tasso di natalità. Mentre sempre più baby boomers si ritirano dal lavoro accedendo alle cure e ad altri servizi pubblici, in Giappone iniziano a preoccuparsi pensando a chi potrà sostenere l’attuale sistema pensionistico.