Hype ↓
11:41 mercoledì 30 aprile 2025
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.
I fratelli Gallagher si sono esibiti insieme per la prima volta dopo 16 anni In un circolo operaio a Londra.

Marina, Marina, Marina

Nel senso della primogenita di Berlusconi e delle voci relative a una sua possibile entrata in politica. Cosa c'è di vero e cosa no, e perché, a prescindere dai nomi, quello che veramente manca al centrodestra è un progetto politico per il futuro.

12 Maggio 2014

Roma – Ne parlano tutti. E’ diventato il verso “Yes we can” del centrodestra. O meglio, di Forza Italia. È l’orizzonte. Il futuro possibile. La “chiave giusta” per la federazione di domani. Per unire tutte le anime. Mettere insieme il bianco e nero. Il Silvio e l’Angelino. Il Roberto e il Crosetto. La Lega e Alemanno. Ne parla Giovanni Toti. Ne parla Francesca Pascale. Ne parla Giorgia Meloni. Ne parla il nuovo centrodestra. Ne parla, soprattutto, Silvio Berlusconi. Marina, Marina, Marina. La successora. L’erede. La donna che salverà il mondo del centrodestra e che riuscirà a inscrivere il percorso di Forza Italia all’interno di un nuovo binario in cui l’era berlusconiana dovrebbe lasciare il posto all’era postberlusconiana grazie non tanto a una semplice figlia del berlusconismo ma a una figlia di Berlusconi stesso. Marina. La dinastia. Come i Clinton, dicono. I Bush. I Ghandi. Ok. Ma cosa c’è di vero? Cosa c’è di finto? E perché se ne parla proprio adesso, adesso che ci sono le europee e non serve un candidato premier, di Marina?

Proviamo a dire le cose come stanno. La candidatura di Marina Berlusconi oggi non esiste. Non c’è. È una voce. Un sussulto. Un tentativo di creare attorno a una figura prestigiosa l’idea che le varie frattaglie del centrodestra – che oggi sembrano lontane l’una dall’altra – siano in realtà parte uniforme di una stessa galassia destinata a essere compatta quando si andrà alle elezioni vere, e non a queste elezioni un po’ per finta come sono le Europee. C’è del vero in questa rappresentazione della storia, perché Forza Italia non è il centrodestra e quando si tornerà al voto (qui scommettiamo sul 25 maggio del prossimo anno) Alfano, Maroni, Meloni, Berlusconi, Casini e compagnia, saranno tutti insieme (leggetevi l’intervista a Giovanni Toti su Sette del Corriere della Sera di questa settimana) e andranno a comporre una sorta di Unione anti progressista, anti sinistra, che già oggi, stando ai sondaggi delle ultime settimane, mettendo insieme i vari partiti, raggiungerebbe una quota elettorale di cinque o sei punti al massimo inferiore rispetto a quella del centrosinistra (non male, dunque, considerando lo stato di degrado culturale in cui si trova mediamente il centrodestra italiano).

Manca – e questo è un discorso che prescinde anche dalle vicende giudiziarie di Berlusconi – una piattaforma credibile e competitiva

Sulla carta le cose stanno così ma dietro i numeri si nasconde un tema più importante e il tema è che il centrodestra oggi non sembra avere la forza per esprimere un pensiero compiuto, solido, efficace, riformatore, che possa essere percepito come alternativo rispetto a quello del centrosinistra. Tutto questo, bisogna essere onesti, semplicemente non si vede. Non c’è. La galassia berlusconiana è una somma di partiti senza un vero significato. Senza prospettiva. Manca – e questo è un discorso che prescinde anche dalle vicende giudiziarie, dagli arresti, dalla condanna di Berlusconi – una piattaforma credibile, competitiva, alternativa, che consenta al nuovo polo delle libertà di scrivere una nuova storia e di non trasformarsi invece in quello che sta a poco a poco diventando: un’armata brancaleone che ha governato a lungo l’Italia negli ultimi vent’anni, e che è convinta di non essere riuscita a raggiungere gli obiettivi che doveva raggiungere per responsabilità degli alleati brutti e cattivi, per responsabilità della giungla degli gnomi della finanza o per responsabilità della magistratura. Nessuna idea. Nessun guizzo. Nessuna forza.

Il nome di Marina è un nome ottimo, ma è un nome che non ha senso e che non viene percepito dall’elettorato come credibile perché il centrodestra sta cadendo negli stessi errori commessi dal centrosinistra prodiano, ma seguendo un meccanismo diverso: se per Prodi l’unico collante capace di tenere insieme i Turigliatto e i Mastella era l’anti berlusconismo, oggi per i berlusconiani l’unico collante capace di tenere insieme i La Russa e i Mastella è la sola appartenenza immobile a uno stesso perimetro politico, a una non appartenenza, al non essere, diciamo così, di sinistra. Nessuna elaborazione precisa. Nessuna prospettiva. Nessun processo federativo avviato. Nulla di tutto ciò. Il centrodestra esiste numericamente ma non esiste politicamente. E’ il partito anti tasse pur essendo stato il partito che al governo ha portato la pressione fiscale a un livello altissimo (circa il 43 per cento).

Marina, o anche Barbara, sono due cavalli di razza nel mondo berlusconiano e potrebbero rivestire un giorno il ruolo di guida del centrodestra. Ma fino a che non ci saranno delle primarie vere e non farlocche convocate in una data precisa. Fino a che il centrodestra non la smetterà di inseguire la sinistra sul tema della generica lotta all’austerity. Fino a che il centrodestra non avrà il coraggio di importare il conservatorismo alla Cameron. Fino a che non accadrà tutto questo non vi potrà essere la resurrezione della galassia post berlusconiana. Non vi potrà essere alcun erede. Nessuna Marina. Eppure basterebbe poco. Così poco. E se pensate che oggi il centrodestra senza alcun progetto vale più del 30 per cento dell’elettorato non ci vuole molto a capire che con un progetto vero gli avversari di Renzi avrebbero buone possibilità di trasformare il segretario del Pd in qualcosa di simile a un novello smacchiatore di giaguari.

Articoli Suggeriti
L’arte o la vita?

Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Leggi anche ↓
L’arte o la vita?

Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Le scorie del dibattito sul nucleare italiano

Tra ministri dalle idee non chiarissime, popolari pagine Facebook e cartoni animati virali su YouTube, la discussione sull'atomo in Italia è una delle più surreali degli ultimi anni.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.