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Si mangia sempre meno a tavola, sempre più sul divano

Secondo una recente indagine condotta su un campione di più di 1000 adulti americani e commentata dall’Atlantic, sempre meno persone consumano i loro pasti attorno a un tavolo. Quasi tre quarti degli intervistati hanno affermato di essere cresciuti cenando al tavolo della cucina: poco meno della metà può dire di farlo ancora. Il 30% degli intervistati ha indicato il divano come il luogo principale dove mangia a casa e il 17% ha confessato di consumare i pasti in camera da letto. La tendenza è certamente collegata all’esigenza dei componenti della famiglia di mangiare a orari diversi, quindi separatamente. Anche se la maggior parte dei genitori americani considera ancora importante mangiare insieme, solo la metà dei bambini siede a tavola con i genitori. Gli ostacoli più comuni sono gli orari di lavoro e gli impegni dei figli. Un altro fattore ha a che fare con l’abitudine di cucinare e apparecchiare: mentre le donne, in media, cucinano meno di quanto hanno fatto in passato (perché lavorano, in media, di più), gli uomini non hanno aumentato in egual misura il tempo trascorso cucinando.

Un’altra esperta suggerisce la correlazione tra l’abitudine di mangiare sul divano o in piedi e il fatto di vivere da soli: negli ultimi 50 anni, il numero di persone che vivono da sole è aumentato vertiginosamente. «Ci sono più persone che vivono da sole adesso che in qualsiasi altro momento della storia», ha scritto il sociologo Eric Klinenberg nel 2012, analizzando un’attitudine legata alla libertà e all’autorealizzazione. «Forse», conclude Joe Pinsker sull’Atlantic, «autorealizzarsi  significa consumare la propria cena sul divano, magari anche per sopperire alla mancanza di un un tavolo».