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21:49 martedì 14 ottobre 2025
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Nel suo primo viaggio diplomatico all’estero, il ministro degli Esteri afghano ha dovuto affrontare un grosso problema: le giornaliste Ospite in India, Amir Khan Muttaqi ha cercato in tutti i modi di evitare di rispondere alle domande delle giornaliste, escludendole anche dalle conferenze stampa.
Temu ha raddoppiato i guadagni in Europa nonostante una forza lavoro composta da otto dipendenti soltanto Otto persone per gestire gli ordini, il servizio clienti, il sito, oltre alla parte burocratica, amministrativa e fiscale.
Il Time ha dedicato la copertina a Trump ma lui si è offeso perché nella foto sembra che gli abbiano cancellato i capelli Il Presidente degli Stati Uniti d'America ha commentato così: «La più brutta foto di tutti i tempi».
Il Presidente del Madagascar è fuggito dal Paese per paura di essere ucciso ma rifiuta comunque di dimettersi Al momento nessuno sa dove si trovi Andry Rajoelina, ma lui sostiene di poter comunque continuare a fare il Presidente del Madagascar.
Maria Grazia Chiuri è la nuova direttrice creativa di Fendi La stilista debutterà alla prossima fashion week di Milano, nel febbraio 2026, e curerà tutte le linee: donna, uomo e couture.
Dopo il Nobel per la Pace vinto da Maria Corina Machado, il Venezuela ha chiuso improvvisamente la sua ambasciata a Oslo Una scelta che il governo di Maduro ha spiegato come una semplice «ristrutturazione del servizio diplomatico».
Giorgio Parisi, il fisico, si è ritrovato a sua insaputa presidente di una commissione del Ministero della salute perché al ministero lo hanno confuso con Attilio Parisi, medico E adesso sembra che nessuno al ministero riesca a trovare una maniera di risolvere il problema.

Maledette sedie

Non solo stare seduti fa male, malissimo, ma ci sono nove nuove posizioni sbagliate che abbiamo sviluppato usando gli aggeggi elettronici. Ecco quali.

01 Marzo 2013

Se in questo momento siete seduti su una sedia o una poltrona, state sbagliando tutto. Ve lo dice uno che sta scrivendo queste parole seduto su una sedia.

Il corpo umano è fatto per correre, stare in piedi (la stazione eretta! Avete idea quanta fatica abbiamo fatto per raggiungerla?), appendersi agli alberi e coricarsi. Ed è esattamente quello che i nostri antenati hanno fatto per milioni di anni, almeno fino a quando qualche nostro discendente non ha rovinato tutto facendo della sedia un prolungamento del proprio corpo. Il capriccio della comodità, del riposo, del “mi metto qui solo per un attimo” è poi dilagato, col risultato che oggi stiamo seduti in media per 9,3 ore al giorno: un’enormità, se si considera che la “seduta” è tra le posizioni più innaturali che il nostro scheletro possa assumere. Non siamo progettati per stare comodi e nessun austrolopiteco si sarebbe mai staccato dal banano per trascorrere giornate davanti a un monitor (a lavoro, a casa): è stata una trasformazione postuma, forse folle, quella di incastrarci tra una scrivania e una poltrona da ufficio. Questa vita comoda è ovviamente figlia della società borghese e ha raggiunto l’apice in epoca post-industriale, nella quale la maggior parte dei lavoratori è impegnata nel terziario, i cui ingredienti sono: scrivania, sedia, computer.

Secondo una recente ricerca effettuata su un campione di 2000 dipendenti diffusi in 11 Paesi da Steelcase (società produttrice di sedie da ufficio che si dicono confortevoli, quindi conflitto d’interessi alert), l’umanità da cubicolo avrebbe creato nove (9) nuove posizioni che non hanno nulla a che fare col Kamasutra ma rappresentano piuttosto nove modi estrosi di rovinarsi la schiena, sfiancare le vertebre, sovraccaricare qualche muscolo o sfibrare qualche osso. E così via, per 9,3 ore al giorno. Leggendo i dati riportati su questa infografica prodotta da Visual.ly viene proprio da dare ragione alla prestigiosa Harvard Business Review, che qualche tempo fa ha pubblicato un articolo intitolato: “Stare seduti è il fumo della nostra generazione”, riferendosi ai terribili danni che la sedia può infliggere al nostro corpo. La percezione del rischio, poi, è bassissima: noi tutti sembriamo scambiare questi malanni-da-sedia per dolorini passeggeri o bizze del nostro corpo viziato. E invece.

Non è solo il computer a cospirare contro il nostro scheletro. Sono anche tutti i suoi derivati, quel diluvio di aggeggi di dimensioni variabili che finiamo per consultare ossessivamente in ogni situazione: smartphone e tablet finiscono il lavoro iniziato dal desktop colpendoci in un ventaglio di posizioni (da divano o da letto o da poltrona) da sempre off limit per i classici computer. Come già detto, in tutto sono nove: dopo l’illustrazione, la loro descrizione (rivista in italiano).

1) Lo stravaccato: Egli si distende piuttosto comodamente su uno schienale inclinato. Quella dello stravaccato è una posizione piuttosto diffusa e piacevole ma non prevede nessun supporto per il collo e la schiena – i muscoli del collo rimangono in tensione perché la testa è rivolta verso il libro-smartphone-e-reader che il soggetto tiene in mano;

2) L’indaffarato: Egli consulta il laptop telefonando. Le braccia ne risentono molto – e probabilmente le troppe azioni che il soggetto sta facendo contemporaneamente. Raddrizzare la schiena potrebbe aiutare;

3) Il messaggiatore: Egli siede al computer mentre scrive un sms (o consulta il suo smartphone). Posizione tra le più diffuse e quasi inevitabili di questi tempi, che però richiede un supporto per le braccia (una sedia con braccioli potrebbe risolvere il problema) che altrimenti si sfiancano;

4) Il feto: Egli si distende su una sedia in posizione quasi fetale, rannicchiando le gambe e piegando la spina dorsale per avvicinare la testa all’aggeggio elettronica che sta consultando. È una posizione sbagliata da molti punti di vista, specie se mantenuta a lungo tempo. L’indagine di Steelcase ha notato che è più diffusa tra le donne;

5) Il bozzolo: Egli tiene la testa parallela all’oggetto che sta guardando, inarcando la schiena. Storicamente assocciata alla lettura da tavolo, tale posizione è ora diffusa anche tra gli utenti di tablet e e-reader, oggetti che, se appoggiati a una superficie, si guardano dall’alto al basso;

6) Lo stravaccato obliquo: Egli siede ingarbugliato su una sedia-poltrona, tenendo il device in una mano; è una variante della prima posizione (solo più disordinata, temporanea e apparentemente comoda) ed è popolare durante riunioni, feste e altri eventi sociali. Testa, spina dorsale e gambe ne soffrono per parecchie ragioni – basta osservare il pupazzo che la rappresenta;

7) Il concentratissimo: Egli siede vicinissimo allo schermo, la testa piegata in avanti e la schiena inarcata quasi ad abbracciare le finestre sul desktop. È una posizione piuttosto comune che si può mantenere anche per parecchie ore, modificando il grado d’incurvamento della schiena e la vicinanza della testa dal monitor. È deleteria anche per gli occhi del soggetto. (N.B. La posizione del Concentratissimo non è necessariamente tenuta da persone concentratissime);

8) Il presbite: Egli è disteso sulla sedia, la schiena più o meno dritta ad allontare la testa dal monitor. Valida soprattutto per le letture lunghe (e-reader) e per chi si è stufato della posizione 5);

9) L’afflosciato: Egli siede a distanza dal monitor piegando molto la schiena in modo da abbassare la testa e avvicinarla al monitor. Posizione tipica dei momenti di stanchezza e scarsa concentrazione, particolarmente dannosa per la spina dorsale. In inglese viene detta «the strunch», crasi tra streching out (distendersi) e hunching (curvarsi). Può essere considerata un compromesso doloroso tra la 7) e la 8).

Vi riconoscete in questi drammatici pupazzi pieni di dolori? Avete altre posizioni da segnalare e condividere? Fatecelo sapere nei commenti. Prima però fatevi una passeggiata per sgranchirvi le ossa.

Il trono di spade di Game of Thrones (© Hbo)

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