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Fontaines D.C., Kneecap e molti altri musicisti hanno fondato un’alleanza di artisti per contrastare l’estrema destra Si chiama Together e ha già indetto una grande manifestazione per il 28 marzo a Londra.
C’è un’azienda che sta lavorando a un farmaco simile all’Ozempic per far dimagrire i gatti in sovrappeso Una casa farmaceutica sta sperimentando un impianto a rilascio costante di GLP-1 per aiutare i gatti obesi.
Paul Thomas Anderson ha rivelato i suoi film preferiti del 2025 e ha detto che non è affatto vero che questo è stato un pessimo anno per il cinema Secondo il regista, ci sono diversi film (oltre il suo Una battaglia dopo l'altra) usciti quest'anno di cui dovremmo essere molto contenti.
L’ansia da Spotify Wrapped è talmente grave che migliaia di persone hanno creduto a una bufala su una versione modificabile disponibile a pagamento Evidentemente, quella di scoprire di avere dei brutti gusti musicali scorrendo il proprio Wrapped è una paura più diffusa di quanto ci si immagini.
Jafar Panahi ha detto che dopo gli Oscar tornerà in Iran e andrà di nuovo in carcere Mentre era a New York per una premiazione, ha scoperto di essere stato condannato a un anno di carcere per «attività di propaganda».
Secondo Cahiers du Cinéma il film dell’anno è un documentario su un torero peruviano Un film che, per la redazione di Cahiers, è meglio anche di Una battaglia dopo l'altra di Paul Thomas Anderson, secondo in classifica.
La pagina Wikipedia più letta nel 2025 è stata quella di Charlie Kirk Con 45 milioni di visualizzazioni, la pagina dedicata a Kirk ha superato quelle di Trump, del Papa, di Musk, di Mamdani e pure di Superman.
Il nuovo trend di TikTok sono i video anti immigrazione generati con l’AI Milioni di visualizzazioni per video apertamente razzisti e chiaramente falsi che incolpano i migranti di crimini che non sono mai avvenuti.

Maledette sedie

Non solo stare seduti fa male, malissimo, ma ci sono nove nuove posizioni sbagliate che abbiamo sviluppato usando gli aggeggi elettronici. Ecco quali.

01 Marzo 2013

Se in questo momento siete seduti su una sedia o una poltrona, state sbagliando tutto. Ve lo dice uno che sta scrivendo queste parole seduto su una sedia.

Il corpo umano è fatto per correre, stare in piedi (la stazione eretta! Avete idea quanta fatica abbiamo fatto per raggiungerla?), appendersi agli alberi e coricarsi. Ed è esattamente quello che i nostri antenati hanno fatto per milioni di anni, almeno fino a quando qualche nostro discendente non ha rovinato tutto facendo della sedia un prolungamento del proprio corpo. Il capriccio della comodità, del riposo, del “mi metto qui solo per un attimo” è poi dilagato, col risultato che oggi stiamo seduti in media per 9,3 ore al giorno: un’enormità, se si considera che la “seduta” è tra le posizioni più innaturali che il nostro scheletro possa assumere. Non siamo progettati per stare comodi e nessun austrolopiteco si sarebbe mai staccato dal banano per trascorrere giornate davanti a un monitor (a lavoro, a casa): è stata una trasformazione postuma, forse folle, quella di incastrarci tra una scrivania e una poltrona da ufficio. Questa vita comoda è ovviamente figlia della società borghese e ha raggiunto l’apice in epoca post-industriale, nella quale la maggior parte dei lavoratori è impegnata nel terziario, i cui ingredienti sono: scrivania, sedia, computer.

Secondo una recente ricerca effettuata su un campione di 2000 dipendenti diffusi in 11 Paesi da Steelcase (società produttrice di sedie da ufficio che si dicono confortevoli, quindi conflitto d’interessi alert), l’umanità da cubicolo avrebbe creato nove (9) nuove posizioni che non hanno nulla a che fare col Kamasutra ma rappresentano piuttosto nove modi estrosi di rovinarsi la schiena, sfiancare le vertebre, sovraccaricare qualche muscolo o sfibrare qualche osso. E così via, per 9,3 ore al giorno. Leggendo i dati riportati su questa infografica prodotta da Visual.ly viene proprio da dare ragione alla prestigiosa Harvard Business Review, che qualche tempo fa ha pubblicato un articolo intitolato: “Stare seduti è il fumo della nostra generazione”, riferendosi ai terribili danni che la sedia può infliggere al nostro corpo. La percezione del rischio, poi, è bassissima: noi tutti sembriamo scambiare questi malanni-da-sedia per dolorini passeggeri o bizze del nostro corpo viziato. E invece.

Non è solo il computer a cospirare contro il nostro scheletro. Sono anche tutti i suoi derivati, quel diluvio di aggeggi di dimensioni variabili che finiamo per consultare ossessivamente in ogni situazione: smartphone e tablet finiscono il lavoro iniziato dal desktop colpendoci in un ventaglio di posizioni (da divano o da letto o da poltrona) da sempre off limit per i classici computer. Come già detto, in tutto sono nove: dopo l’illustrazione, la loro descrizione (rivista in italiano).

1) Lo stravaccato: Egli si distende piuttosto comodamente su uno schienale inclinato. Quella dello stravaccato è una posizione piuttosto diffusa e piacevole ma non prevede nessun supporto per il collo e la schiena – i muscoli del collo rimangono in tensione perché la testa è rivolta verso il libro-smartphone-e-reader che il soggetto tiene in mano;

2) L’indaffarato: Egli consulta il laptop telefonando. Le braccia ne risentono molto – e probabilmente le troppe azioni che il soggetto sta facendo contemporaneamente. Raddrizzare la schiena potrebbe aiutare;

3) Il messaggiatore: Egli siede al computer mentre scrive un sms (o consulta il suo smartphone). Posizione tra le più diffuse e quasi inevitabili di questi tempi, che però richiede un supporto per le braccia (una sedia con braccioli potrebbe risolvere il problema) che altrimenti si sfiancano;

4) Il feto: Egli si distende su una sedia in posizione quasi fetale, rannicchiando le gambe e piegando la spina dorsale per avvicinare la testa all’aggeggio elettronica che sta consultando. È una posizione sbagliata da molti punti di vista, specie se mantenuta a lungo tempo. L’indagine di Steelcase ha notato che è più diffusa tra le donne;

5) Il bozzolo: Egli tiene la testa parallela all’oggetto che sta guardando, inarcando la schiena. Storicamente assocciata alla lettura da tavolo, tale posizione è ora diffusa anche tra gli utenti di tablet e e-reader, oggetti che, se appoggiati a una superficie, si guardano dall’alto al basso;

6) Lo stravaccato obliquo: Egli siede ingarbugliato su una sedia-poltrona, tenendo il device in una mano; è una variante della prima posizione (solo più disordinata, temporanea e apparentemente comoda) ed è popolare durante riunioni, feste e altri eventi sociali. Testa, spina dorsale e gambe ne soffrono per parecchie ragioni – basta osservare il pupazzo che la rappresenta;

7) Il concentratissimo: Egli siede vicinissimo allo schermo, la testa piegata in avanti e la schiena inarcata quasi ad abbracciare le finestre sul desktop. È una posizione piuttosto comune che si può mantenere anche per parecchie ore, modificando il grado d’incurvamento della schiena e la vicinanza della testa dal monitor. È deleteria anche per gli occhi del soggetto. (N.B. La posizione del Concentratissimo non è necessariamente tenuta da persone concentratissime);

8) Il presbite: Egli è disteso sulla sedia, la schiena più o meno dritta ad allontare la testa dal monitor. Valida soprattutto per le letture lunghe (e-reader) e per chi si è stufato della posizione 5);

9) L’afflosciato: Egli siede a distanza dal monitor piegando molto la schiena in modo da abbassare la testa e avvicinarla al monitor. Posizione tipica dei momenti di stanchezza e scarsa concentrazione, particolarmente dannosa per la spina dorsale. In inglese viene detta «the strunch», crasi tra streching out (distendersi) e hunching (curvarsi). Può essere considerata un compromesso doloroso tra la 7) e la 8).

Vi riconoscete in questi drammatici pupazzi pieni di dolori? Avete altre posizioni da segnalare e condividere? Fatecelo sapere nei commenti. Prima però fatevi una passeggiata per sgranchirvi le ossa.

Il trono di spade di Game of Thrones (© Hbo)

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