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11:34 venerdì 21 novembre 2025
Lorenzo Bertelli, il figlio di Miuccia Prada, sarà il nuovo presidente di Versace Lo ha rivelato nell'ultimo episodio del podcast di Bloomberg, Quello che i soldi non dicono.
Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.
Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.
L’unico a volere il water d’oro di Cattelan andato all’asta è stato un parco di divertimenti Lo ha comprato per dodici milioni di dollari: è stata l'unica offerta per un'opera che ne vale dieci solo di materiale.
Angoulême, uno dei più prestigiosi festival di fumetti al mondo, quest’anno potrebbe saltare a causa di scandali, boicottaggi e tagli ai finanziamenti L'organizzazione è accusata di aver provato a insabbiare un'indagine su uno stupro e centinaia di artisti hanno deciso di non partecipare in protesta. L'edizione 2026 è a rischio.
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.

Ma la pace tra Egitto e Israele regge (per ora)

19 Agosto 2011

Le notizie, avrete già sentito, non sono delle migliori: una serie di attentati coordinati nel Sud di Israele che hanno fatto almeno 14 morti, partiti dal deserto egiziano del Sinai, ma eseguiti, pare, da un gruppo di terroristi palestinesi. Cui sono seguiti, in rappresaglia, una serie di raid israeliani sulla Striscia di Gaza, che hanno fatto almeno sette morti, tra cui un ragazzino di appena 13 anni. Cui sono seguiti, a loro volta, una serie di bombardamenti di razzi palestinesi sulle cittadine israeliane di Ashkelon e Beersheva.

Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una nuova escalation di violenze tra Israele e la Striscia di Gaza. C’è poco da stare allegri, eppure… eppure un dato positivo esiste. Nonostante gli attentati siano partiti dal Sinai, da tempo territorio fertile per gli estremisti, che da quando è venuto meno il pugno di ferro di Mubarak hanno una maggiore libertà di movimento, Israele non sembra per nulla intenzionata a prendersela con l’Egitto. Dal canto loro, le Forze Armate egiziane hanno dimostrato la loro disponibilità a combattere i gruppi estremisti che minacciano Israele.

Due giorni fa hanno annunciato di avere bloccato sul nascere un tentativo di attentato contro un gasdotto che rifornisce Israele. E inoltre, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Haaretz, hanno eliminato due dei terroristi coinvolti negli attentati di giovedì. Sempre secondo Haaretz, l’esercito israeliano e le forze di sicurezza egiziane sarebbero “in stretto contatto” da quando si sono verificati gli attentati.

C’è poco da stare allegri, si diceva. Ma almeno chi temeva che il trattato di pace tra Egitto e Israele – l’unico trattato ufficiale di pace siglato tra una nazione araba e lo Stato ebraico – fosse in pericolo, può stare tranquillo.

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