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11:42 martedì 11 novembre 2025
I giurati del Booker Prize hanno detto di aver premiato Nella carne di David Szalay perché «non abbiamo mai letto niente del genere» Già pubblicato in Italia da Adelphi, il romanzo di Szalay si conferma così, ancora una volta, uno dei libri dell'anno.
Dopo il flop di Megalopolis, Francis Ford Coppola è così indebitato che ha dovuto mettere in vendita la sua isola caraibica privata Dopo un orologio da un milione di dollari, Coppola è stato costretto a rinunciare anche all'isola caraibica di Coral Caye, suo ritiro estivo.
Si è scoperto che il Fedora Man, l’elegantissimo uomo fotografato il giorno della rapina al Louvre, è un 15enne che si veste sempre elegantissimo Non un giornalista né un detective né un cosplayer né un buontempone: Elias Garzon Delvaux è solo un ragazzo a cui piace vestire elegante e visitare musei.
Lo scandalo che ha portato alle dimissioni dei capi della Bbc ricorda molto la trama di The Newsroom 2 di Aaron Sorkin Il video manipolato di un discorso di Donald Trump ha portato alle dimissioni del direttore generale Tim Davie e della Head of News Deborah Turness.
Alla COP30 non ci saranno i leader di Stati Uniti, Cina e India, cioè dei tre Paesi che inquinano di più al mondo Alla Conferenza sul clima di Belém, in Brasile non ci saranno né Trump né Xi né Modi: la loro assenza, ovviamente, è un messaggio politico.
Un imprenditore ha speso un milione di dollari per promuovere una collana AI a New York e tutte le sue pubblicità sono state vandalizzate Avi Schiffman voleva far conoscere il suo prodotto ai newyorchesi. Che gli hanno fatto sapere di non essere interessati all'amicizia con l'AI.
Stranger Things sta per finire ma ricomincerà subito, visto che Netflix ha già pronto lo spin-off animato S’intitola Tales From ’85 ed espande la storia ufficiale tra la seconda e la terza stagione, riprendendone i personaggi in versione animata.
Gli azionisti di Tesla hanno entusiasticamente approvato un pagamento da un bilione di dollari a Elon Musk  Se Musk raggiungerà gli obiettivi che l'azienda si è prefissata, diventerà il primo trillionaire della storia incassando questo compenso da mille miliardi.

Ma la pace tra Egitto e Israele regge (per ora)

19 Agosto 2011

Le notizie, avrete già sentito, non sono delle migliori: una serie di attentati coordinati nel Sud di Israele che hanno fatto almeno 14 morti, partiti dal deserto egiziano del Sinai, ma eseguiti, pare, da un gruppo di terroristi palestinesi. Cui sono seguiti, in rappresaglia, una serie di raid israeliani sulla Striscia di Gaza, che hanno fatto almeno sette morti, tra cui un ragazzino di appena 13 anni. Cui sono seguiti, a loro volta, una serie di bombardamenti di razzi palestinesi sulle cittadine israeliane di Ashkelon e Beersheva.

Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una nuova escalation di violenze tra Israele e la Striscia di Gaza. C’è poco da stare allegri, eppure… eppure un dato positivo esiste. Nonostante gli attentati siano partiti dal Sinai, da tempo territorio fertile per gli estremisti, che da quando è venuto meno il pugno di ferro di Mubarak hanno una maggiore libertà di movimento, Israele non sembra per nulla intenzionata a prendersela con l’Egitto. Dal canto loro, le Forze Armate egiziane hanno dimostrato la loro disponibilità a combattere i gruppi estremisti che minacciano Israele.

Due giorni fa hanno annunciato di avere bloccato sul nascere un tentativo di attentato contro un gasdotto che rifornisce Israele. E inoltre, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Haaretz, hanno eliminato due dei terroristi coinvolti negli attentati di giovedì. Sempre secondo Haaretz, l’esercito israeliano e le forze di sicurezza egiziane sarebbero “in stretto contatto” da quando si sono verificati gli attentati.

C’è poco da stare allegri, si diceva. Ma almeno chi temeva che il trattato di pace tra Egitto e Israele – l’unico trattato ufficiale di pace siglato tra una nazione araba e lo Stato ebraico – fosse in pericolo, può stare tranquillo.

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