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15:22 venerdì 14 novembre 2025
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.
L’unica persona ancora convinta che Trump non sapesse niente dei traffici di Epstein è l’addetta stampa della Casa Bianca Nonostante le ultime rivelazioni riguardanti gli Epstein Files, Karoline Leavitt continua a ripetere che «il Presidente non ha fatto nulla di male».
È uscito il primo trailer di Marty Supreme, il film sul ping pong con cui Timothée Chalamet punta a vincere l’Oscar Il film di Josh Safdie è stato accolto con entusiasmo dalla critica e il suo protagonista è già lanciatissimo verso la statuetta per il Miglior attore. 

Cosa successe alla vera Lolita dopo aver ispirato Lolita

07 Settembre 2018

«Avevo forse fatto a Dolly quello che aveva fatto Frank Lasalle, un meccanico cinquantenne, all’undicenne Sally Horner nel 1948?». Queste le parole pronunciate da Humbert Humbert in uno dei suoi vani tentativi di autoassoluzione. Humbert credeva che quel che aveva imposto a Dolores non avesse nulla a che fare con le angherie cui Lasalle aveva sottoposto la sua piccola vittima; era convinto che lui e quel meccanico del New Jersey non avessero niente in comune. Il suo creatore, però, non la pensava così. Fu proprio al rapimento di Sally Horner, infatti, che Nabokov si ispirò per scrivere Lolita.

Chi era Sally Horner e cosa le accadde dopo essere diventata Lolita è raccontato da Sarah Weinman nel libro The Real Lolita, di cui è presente un estratto su The Cut. Raccontare cosa avvenne in quei due anni trascorsi in giro per l’America sarebbe inutile: chiunque abbia letto Lolita sa com’è andata. Il romanzo non si allontana mai dalla realtà, la sublima senza mai tradirla. Almeno fino all’ultimo capitolo. È proprio nel finale che Sally Horner smette di essere Lolita, per intraprendere una strada diversa. La conclusione della storia di Sally non è sfaccettatta come quella del suo alter ego, la sua vita si concluse in modo tragicamente banale.

Sally Horner nel 1948

Una volta salvata dalle grinfie del suo aguzzino, ci si aspettò che Sally, semplicemente, tornasse a essere una ragazzina come tutte le altre. In famiglia il rapimento era un argomento tabù, non ci fu alcun terapista che l’aiutasse a superare il trauma né qualcuno che le chiedesse come stava. Non le fu concessa neppure qualche settimana di vacanza, il tempo di scendere dall’auto dell’Fbi e Sally dovette tornare a scuola, a scontare la colpa di essere stata troppo ingenua subendo il biasimo di tutti quelli per cui ormai non era altro che una puttana.

Se riuscì a superare l’anno scolastico fu solo grazie a Carol Starts, la vicina di banco sorda ai pettegolezzi, che in Sally non vide altro che una studentessa modello con cui era uno spasso andare a ballare. Ed è proprio ciò che fecero nell’ultima notte trascorsa insieme. Il weekend in cui Sally morì le due amiche si trovavano a Wilwood, paesino famoso all’epoca più per le discoteche che per la pulizia della spiaggia. Lì Sally conobbe John Baker, così bello da farle dimenticare le paure del passato. Così bello che Carol non ebbe niente da ridire quando la vide salire in macchina con lui per andare a visitare la città di Vineland. Non protestò perché non poteva immaginare che Sally sarebbe morta proprio su quella macchina, in un incidente d’auto, a soli quindici anni.

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