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Un video del lockdown a Shanghai sembra un film distopico

Questa è la seconda settimana che gli abitanti di Shanghai passano in lockdown, misura di contenimento decisa dal governo cinese per evitare l’aggravarsi di quella che è comunque la peggiore ondata di Covid-19 vissuta dalla città dall’inizio della pandemia. Domenica si sono registrati 26mila nuovi casi e la curva non accenna ad abbassarsi nonostante Shanghai sia in lockdown già dal 5 aprile, ennesimo esempio della “zero Covid policy” portata avanti dalla Cina in questi anni di pandemia. Una politica che, però, i cittadini di Shanghai non sembrano più capaci di reggere.

Nelle ultime ore, infatti, è girato moltissimo sui social un video in cui, più che vedersi, si “sente” l’esasperazione degli abitanti della città. Le immagini sono riprese con uno smartphone, da una persona che abita in uno dei tanti grattacieli della città. Attorno alla sua casa, altri grattacieli, altri appartamenti, altre persone chiuse in casa ormai da giorni. Si sentono urla fortissime provenire da praticamente qualsiasi direzione. «Stanno proprio urlando. Stanno urlando tutti», dice la persona che sta registrando il video. Anche l’epidemiologo Eric Feigl-Ding ha ritwittato il video, aggiungendo un dettaglio piuttosto inquietante: la persona che sta registrando dice anche che «non si può andare avanti così ancora a lungo».

In molti hanno commentato le immagini definendole simili a una scena di un film horror distopico. Come se la situazione non fosse di per sé già surreale e spaventosa, il governo cinese ha pensato bene che un modo per restituire la calma perduta fosse far girare attorno a questi grattacieli alcuni droni che ripetono in continuazione lo stesso messaggio: «Per favore rispettate le restrizioni anti-Covid. Controllare il desiderio di libertà della vostra anima. Non aprite le finestre e non cantate». I 25 milioni di residenti di Shanghai ormai non fanno altro che sentirsi ripetere questo invito: mentre stanno chiusi in casa, mentre ordinano da mangiare attraverso le app di delivery, mentre vanno a fare scorte al supermercato, mentre ricevono le razioni inviate dal governo.

Con il passare dei giorni, trovare cibo sta diventando sempre più difficile: la scorsa settimana, per esempio, Alibaba ha annunciato che avrebbe sospeso per sette giorni i servizi di consegna ai singoli abitanti. Molte persone, ormai, si dicono più spaventate dalle misure di contenimento che dal virus. Una paura che negli scorsi giorni si è raccolta attorno al video di un operatore sanitario che inseguiva e picchiava a morte un cane lasciato libero dal padrone risultato positivo al Covid. Un altro video che ha mostrato chiaramente le difficoltà dei cittadini di Shanghai è diventato virale su Weibo (il social network più usato in Cina), in cui si vedevano moltissimi bambini “ospitati” in una casa per i figli di genitori trovati positivi al Covid. Nei giorni successivi alla prima pubblicazione il video è stato cancellato, ma le immagini si trovano ancora su Internet e le persone continuano a definirle «terribili». In seguito alle polemiche scoppiate attorno al video, le autorità locali hanno deciso di allenare alcune restrizioni e di permettere ad alcuni genitori positivi di passare i giorni di quarantena con i loro figli.