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I migliori libri sulle epidemie di virus

Mentre il coronavirus continua a dilagare in Cina e nel resto del mondo, e mentre allo stesso tempo virus che si ritenevano debellati come il morbillo manifestano nuovi segnali di ascesa, il Guardian ha colto l’occasione per fare una review dei libri sulle epidemie più interessanti. Il primo tra quelli citati è Spillover di David Quammen, di cui Studio si era occupato qui quando uscì nel 2014. L’autrice del pezzo, Laura Spinney, fa poi menzione di The Black Death di Philip Ziegler, una sorta di indagine sulla mente medievale e sul suo rapporto con le epidemie.
Nella grande famiglia delle opere letterarie sui virus a grande diffusione c’è un sottogenere dedicato ai dottori e agli scienziati, e in particolare su quelli che si sono avventurati al centro delle epidemie per affrontarle. «In questa categoria», scrive Spinney, «spicca il libro di Tracy Kidder, Mountains Beyond Mountains». Kidder racconta una storia autobiografica dando al protagonista il nome di Paul Farmer, professore di sanità all’università di Harvard che ha scelto per vocazione di combattere l’Aids e la Tubercolosi nelle aree critiche ad Haiti, e che dorme non più di un paio d’ore a notte perché «mentre dorme le persone stanno morendo».
Spinney segnala anche Nemesi, il noto romanzo di Philip Roth. La trama è particolarmente avvincente: ambientata nell’estate del 1944 a Newark, nel New Jersey, ha per protagonista un insegnante di nome Buck Cantor. Con un’epidemia di poliomelite sullo sfondo, la fidanzata di Buck cerca di portarlo con sé in una specie di campeggio allestito appositamente per evitare il contagio, ma lui si sente in colpa ad abbandonare i ragazzi a scuola e sceglie inizialmente di rimanere a Newark. Quando cambia idea e parte per raggiungere la compagna è già troppo tardi: il virus lo seguirà.

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