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15:29 mercoledì 5 novembre 2025
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare i suoi film per addestrare Sora 2 a crearne delle brutte copie Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms Shanghai, la prima serie tv di Wong Kar-wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.

L’evoluzione della barba dal 1840 a oggi

13 Gennaio 2014

La scorsa settimana il New York Times, con un ritardo notevole, ha registrato la notevole diffusione della barba, in parte legata all’istituzionalizzazione dello stile hipster di Brooklyn. Secondo alcuni l’articolo ha segnato l’avvenuta globalizzazione di un dettaglio facciale un tempo ritenuto deplorevole, secondo altri ha decretato la fine del momento “cool” della barba per via del rapporto conflittuale tra trend moderni e giovani e il quotidiano newyorchese (come ha scritto GQ: «le barbe sono ufficialmente uncool perché il New York Times le ha definite di moda»).

Qualunque sia la posizione nel dibattito e il livello d’hipsteria del vostro volto, è utile rivedere l’evoluzione della barba nel corso degli ultimi anni, e a tal proposito torna d’interesse uno studio del 1972 pubblicato dalla rivista Illustrated London News, nel quale appare un grafico che mostra com’è cambiata la barba dal 1840 agli anni Settanta del Novecento. Come e quanto ci si faceva crescere peluria facciale, e in che stile. Dall’alto verso l’alto, il grafico mostra la diffusione delle basette, della combo basette + baffi, delle barbe intere, dei baffi, e le combinazione tra almeno due delle voci precedenti.

Facial hair trends cumulative

Qui trovate lo studio integrale (pdf).

(Immagine)

(via)

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