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A Lampedusa sono arrivati tre immigrati palestinesi a bordo di una moto d’acqua I tre hanno usato ChatGPT per pianificare la rocambolesca fuga verso l’Europa, seminando le motovedette tunisine per arrivare in Italia.
Il concerto in Vaticano per il compleanno del Papa è stato uno degli show più assurdi di sempre La collabo Bocelli-Pharrell, i Clipse primi rapper a esibirsi in Vaticano, i droni del fratello di Musk, lo streaming su Disney+ e la diretta su Tv2000: è successo davvero.
L’ultima tappa della Vuelta di Spagna è stata annullata perché 100 mila manifestanti pro Palestina hanno invaso le strade A causa delle proteste non c'è stata nessuna cerimonia di premiazione, niente passerella finale e né festeggiamenti ufficiali.
Javier Bardem si è presentato con la kefiah al collo sul red carpet degli Emmy L’attore spagnolo ha chiesto la fine del blocco agli aiuti umanitari, guidando una folta schiera di star che hanno parlato della Palestina agli Emmy.
Non se lo aspettava nessuno ma quest’anno agli Emmy è andato tutto per il verso giusto Adolescence, The Pitt, Hacks, The Studio, Severance: tutte le serie più amate e discusse dell'anno hanno vinto.
Per la prima volta nella storia, nel mondo ci sono più bambini obesi che sottopeso Stando a un report dell'Unicef, oggi un bambini su 10 soffre di obesità, addirittura uno su 5 è in sovrappeso.
Su internet la T-shirt dell’assassino di Charlie Kirk sta andando a ruba, anche a prezzi altissimi Su eBay sono spuntati decine di annunci in cui la maglietta viene venduta a prezzi che arrivano anche a 500 dollari.
In Corea del Nord sono aumentate le condanne a morte per chi guarda film e serie TV straniere Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, il regime di Kim Jong-un ora usa anche l'AI per perseguire questo grave crimine.

L’allenatore dell’Edilnord

Epopea di Silvio Berlusconi non politico, non imprenditore, ma allenatore. Dall'editto delle due punte a Pato&Barbara

29 Dicembre 2011

L’allenatore dell’Edilnord in tribuna d’onore a San Siro. Vent’anni di altri impegni lo avevano momentaneamente trattenuto altrove. Finalmente è tornato. Dopo la partita dichiara: «Vorrei che il Milan possa fare quel gioco che ora si dice ‘alla Barcellona’ e che io praticavo da allenatore, nella squadra dei miei ragazzi: 24 passaggi di fila, mai più lunghi di quattro metri. Sarebbe il Milan che io preferisco. Quando il pallone si alza da terra e diventa cross, ci sono 9 possibilità su 10 di perderlo». La felicità nell’ascoltare queste parole – megacazzate, al punto che sei mesi fa in una dichiarazione fotocopia i passaggi di fila erano 20 – è grande, al limite della nostalgia per un Calcio e un Paese che non ci sono più, e che l’uomo che ha contribuito a creare e insieme a distruggere.

Berlusconi allenatore, presidente non più del Consiglio ma soltanto del Milan, è l’ultima figurina dell’anno. «Nel Torrescalla Edilnord – ricorda in un libretto lo storico rossonero Tiziano Crudeli – Paolo Berlusconi giocava punta esterna e segnava pure parecchi gol. Fedele Confalonieri difensore, Adriano Galliani ala destra. Allenatore Marcello Dell’Utri, ma siccome era troppo difensivista, il presidente Silvio Berlusconi decise di prendere in mano in prima persona la squadra». Torrescalla è un collegio universitario dell’Opus Dei. L’Edilnord vinse i campionati milanesi allievi, juniores B e terza categoria. Se è vero quel che racconta il Corriere della Sera «nel 1967 è l’unica squadra milanese giovanile a punteggio pieno. Si merita un invito alla Domenica Sportiva. Però, nell’ultima partita, proprio sotto Carnevale, viene fermata su un banale 0-0. L’invito salta»..

Come Parigi e Milano 2, l’Edilnord è un punto fisso nell’automitologia berlusconiana. Forse il più comico di tutti. Un giocatore della squadra, tale Ticozzi, spiegò una volta a Tuttosport che Berlusconi all’epoca non allenava un bel niente: «Ci trovavamo la domenica a Brugherio e lui dava le maglie». Aggiunse Ticozzi che Berlusconi tifava l’Inter. Comprensibile, nel 1967. Smentitissimo dall’interessato: «Non si cambia religione». Commentò una volta Liedholm con la consueta ironia gelida: «Sì, è molto bravo, capisce di calcio. E’ stato allenatore dell’Edilnord». E la cosa suonò addirittura lapidaria.

L’esternazione della scorsa settimana, se avete letto i giornali, continuava così: «Zlatan era troppo solo là davanti. Voglio sempre le due punte in campo». E anche questa è musica per le nostre orecchie. Secondo altre trascrizioni il nuovo editto recapitato all’allenatore Allegri comprenderebbe l’impiego di Pato come seconda punta e Robinho trequartista. Seedorf sempre in mediana. Non basta: «Io sono un grande estimatore di Pippo Inzaghi ed ho detto ad Allegri che, secondo me, dovrebbe giocare 20-30 minuti a partita e, personalmente, a gennaio lo metterei in lista Champions».

Un editto ingiallito. Nostalgico. Poco bulgaro. Commovente, al limite, perché il Tempo non si può fermare, né per Pippo e né per Silvio. E neppure per noi. Anno 1999: «Ho suggerito io a Zaccheroni di far giocare Boban dietro le punte». (Zaccheroni: «Non mi risulta») Anno 2004: «Il Milan non può più andare in campo senza le due punte. Lunedì scriverò una lettera all’allenatore e alla società». L’allenatore quella volta era Ancelotti, ora in trattative col Paris Saint Germain di Leonardo, dopo aver passato anni a farsi moderatamente beffe (anche lui, come tutti gli altri) dell’allenatore dell’Edilnord. Tra le sue dichiarazioni migliori: «Io nelle interviste dico sempre che gioco con le due punte».

Se le trattative vanno in porto i due ex allenatori rossoneri consumeranno più d’una sottile vendetta coi soldi dello sceicco Thamim Al Thani, erede al trono del Qatar, nuovo Paperone del calcio europeo. E proprio a Parigi. Travolto da tanta crudeltà, a Berlusconi non resta che sospirare: «Avessi vent’anni di meno!». Il punto esclamativo non è un vezzo. C’è il caso Pato, il fidanzato della figlia Barbara, coppia da rotocalco con retrogusto antico. Ricorda vagamente L’allenatore nel pallone: anche lì lo svagato e azzopato Aristoteles rifioriva grazie all’amore della figlia di Oronzo Canà, Michelina. L’Edilnord come la Longobarda. Fatto sta che lo sceicco Al Thani offre cinquanta milioni per il ragazzo. E in poche ore si sfiora la telenovela. Esce la rivelazione, poi smentita, che Barbara Berlusconi è incinta. Ma si legge persino, sui giornali, che “in fondo la distanza Milano-Parigi” non sarebbe un problema.

Quindi si può salutare, come facciamo qui con soddisfazione, il ritorno dell’allenatore dell’Edilnord e delle sue parole nel luogo che competono loro: lo stadio, il bar, il ristorante. Ci si può intenerire persino per Seedorf, Inzaghi, la caducità del tempo e delle cose. Nulla vieta di pensare che dietro tutto questo ci sia un teatrino machiavellico per far digerire ai tifosi la prossima vendita dei cimeli di famiglia. Tutti abbastanza stagionati meno Pato, però non ancora sbocciato e non si sa quando.

Pato. «E’ più divertente il Don Giovanni o la playstation?» gli hanno chiesto uscito dalla Prima della Scala. E lui: «Diciamo che mi è piaciuta anche l’opera».

Vai, vai a Parigi, Pato. Salvati tu che ancora puoi. E quando sei lì non dimenticarti di chiedere a Leonardo di tirar fuori i dischi dei suoi amati Smiths.

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