Bulletin ↓
03:21 lunedì 7 luglio 2025
C’è un nuovo problema con l’Odissea di Nolan: l’accento americano degli attori Nel primo teaser del film Tom Holland e gli altri attori utilizzano una marcata cadenza americana, particolare che ha indispettito molti fan.
Le acque del mar Mediterraneo ormai sono così calde che nelle mappe satellitari appaiono arancioni L’agenzia spaziale europea ha pubblicato delle mappe impressionanti in cui si vede che in certe zone la temperatura dell'acqua arriva quasi a 30 gradi.
La Grazia, il nuovo film di Paolo Sorrentino, aprirà la Mostra del cinema di Venezia Protagonisti Toni Servillo e Anna Ferzetti, il film sarà in concorso e punterà a vincere il Leone d'Oro.
È morto Michael Madsen, uno degli ultimi cattivi di Hollywood Stroncato da un infarto a 67 anni, è ricordato dal pubblico soprattutto per i cattivi interpretati nell’universo tarantiniano.
Andrea Bajani ha vinto il Premio Strega 2025 con L’anniversario Feltrinelli torna alla vittoria 20 anni dopo l'ultima volta.
La Bbc non ha voluto trasmettere un documentario sui crimini dell’Idf contro i medici di Gaza Documentario che la stessa Bbc aveva commissionato. Si intitola Gaza: Doctors Under Attack e alla fine è andato in onda su Channel 4, tra le polemiche.
Per vincere le elezioni adesso Marine Le Pen punta sull’aria condizionata per tutti Una proposta che ha acceso il dibattito politico, in uno dei Paesi, la Francia, meno climatizzati d'Europa.
Luca Guadagnino sta cercando delle comparse molto specifiche per il misterioso film che girerà quest’estate in Piemonte Se avete la carnagione molto chiara o siete amanti di videogiochi, potrebbe essere la grande occasione per esordire al cinema.

La Silicon Valley e il Sol dell’Avvenire

L’ultimo romanzo di Dave Eggers, The Circle, racconta di una rivoluzione culturale digitale ad opera di masse di internauti entusiasti, giovani, carini e idealisti. Vi ricorda qualcosa?

17 Novembre 2013

Non sono un fan di Dave Eggers. I suoi libri mi sono sempre sembrati un po’ troppo artificiali, compiaciuti. L’ultimo, però, è un caso a parte. The Circle, uscito lo scorso ottobre negli Stati Uniti, è un libro sciatto, scritto di fretta, come se l’autore fosse stato pressato dall’urgenza di trasmettere un messaggio, più che di cesellare una storia per i maestrini delle scuole di scrittura creativa. Per questo, paradossalmente, ha una forza che i precedenti non possedevano. E, come capita ai migliori romanzi, descrive la realtà meglio di cento saggi messi in fila.

È la storia di Mae Holland, una giovane laureata in psicologia che, dopo un infelice interludio in un’azienda della old economy, è finalmente approdata al campus di “Circle”, una specie di super-Google che ha assorbito anche Facebook e Twitter. All’inizio è tutto favoloso: le fontane di Calatrava, le mense gestite da grandi chef, i gadget in anteprima e, soprattutto, la concentrazione di migliaia di enfants prodige, ciascuno dei quali è libero di lavorare su progetti grandiosi, dall’esplorazione sottomarina al conteggio dei granelli di sabbia del Sahara. Poi, inizia a squillare qualche campanello d’allarme. Mae fa il suo lavoro benissimo, ma ha la pretesa di tornarsene a casa subito dopo, ignorando le decine di feste, concerti e dibattiti favolosi che allietano ogni giorno il campus. Risponde alle mail professionali, ma trascura i social network e le mille petizioni, eventi online, gruppi d’interesse. Va in kayak sulla baia senza portarsi dietro neppure uno straccio di iPhone per condividere le foto in rete o twittare la sua emozione. Logicamente, dopo qualche giorno, Mae viene convocata dai coach delle risorse umane: siamo un’azienda fondata sulla socializzazione – le spiegano. «Qui lavorano esseri umani, non macchine»: perciò è essenziale – anzi obbligatorio – partecipare, esprimere le proprie opinioni, condividere le esperienze.

Eggers finisce col costruire una società totalitaria, nella quale la trasparenza è obbligatoria e la privacy un furto. Una specie di rivoluzione culturale permanente, entusiasticamente propagata da masse di internauti giovani, carini e idealisti.

Potrebbe essere l’inizio di una rivolta, tanto più che col passare del tempo le domande dell’azienda diventano sempre più intrusive. E invece no. Mae si adegua. Anzi, diventa una specie di guardia rossa della rivoluzione digitale, fino ad accettare di «diventare trasparente», indossando una videocamera 24 ore su 24, proprio come i politici di tutto il mondo che vengono convinti dall’azienda a farlo, se non vogliono dare l’impressione ai loro elettori di avere qualcosa da nascondere. Perché lo fa? Da un lato perché i vantaggi sono troppi: un sensore sottopelle previene le malattie, l’ubiquità delle videocamere inibisce la possibilità della violenza fisica, la tracciabilità dei gusti e degli acquisti semplifica la vita e moltiplica le comodità. Dall’altro perché, oltre ai benefici materiali, la socializzazione compulsiva le offre l’illusione di contare qualcosa, di lasciare una traccia del proprio passaggio. E poi riduce l’incertezza: se tutti sono trasparenti, misurabili, la vita diventa un po’ più prevedibile, un po’ meno paurosamente ambigua…

Accompagnando questa logica fino alle sue estreme – ma implacabili – conseguenze, Eggers finisce col costruire una società totalitaria, nella quale la trasparenza è obbligatoria e la privacy un furto. Una specie di rivoluzione culturale permanente, entusiasticamente propagata da masse di internauti giovani, carini e idealisti, del tutto inconsapevoli del potere inaudito che stanno concentrando nelle mani dei padroni della rete. “Infocomunismo” lo battezza Eggers, in una visione che celebra le nozze di Huxley e di Orwell. Da una parte, un mondo nuovo che intrappola dolcemente le coscienze attraverso la sicurezza, il comfort e l’edonismo; dall’altra, il potere oppressivo e ben reale di un grande fratello al quale nulla sfugge. Ciò che davvero spaventa, però, è che mentre i suoi predecessori descrivevano mondi lontani, astrattamente possibili ma pur sempre dotati di tecnologie da fantascienza, l’autore racconta una realtà vicinissima alla nostra. I prodotti del Circle – schermi retinali, videocamere satellitari, sensori da impiantare nelle ossa – sono già (quasi) tra noi. Il radioso sol dell’avvenire, per Eggers, è già risorto nell’estremo occidente della Silicon Valley.

Dal numero 17 di Studio, in edicola

Articoli Suggeriti
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

Leggi anche ↓
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Odessa ex città aperta

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.

Assediati dai tassisti

Cronaca tragicomica di come non sia possibile sfuggire alla categoria più temuta e detestata del Paese.