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03:29 venerdì 7 novembre 2025
Si è scoperto che uno degli arrestati per il furto al Louvre è un microinfluencer specializzato in acrobazie sulla moto e consigli per mettere su muscoli Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.
Nella vittoria di Mamdani un ruolo importante lo hanno avuto anche i font e i colori della sua campagna elettorale Dal giallo taxi alle locandine alla Bollywood, il neo sindaco di New York ha fatto un uso del design diverso da quello che se ne fa di solito in politica.
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare l’intelligenza artificiale per creare brutte copie dei suoi film Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.

La quasi impossibile impresa di leggere Finnegans Wake

17 Ottobre 2013

Da quando venne pubblicato, nel 1939, Finnegans Wake (“La veglia per Finnegan”), l’ultima opera di James Joyce, è stata considerata uno dei testi più complessi di sempre, per il suo linguaggio polisemico formato dalla combinazione di 60-70 lingue e il celebre stream of consciousness portato qui al suo estremo. Non per altro, Joyce ci mise 15 anni a terminarlo (dal 1923 al 1938).

Leggerlo non è un’impresa più semplice, e fin dai primi anni seguiti alla sua pubblicazione, diversi gruppi di lettura si sono cimentati nell’ardua impresa. Questi coraggiosi da tempo scambiano le testimonianze delle loro esperienze su una sezione ad hoc del sito FinnegansWake.org. Qui un gruppo ha scritto: «Leggiamo un passaggio a voce alta, lo discutiamo finché non ne possiamo più e poi passiamo al seguente. E lo facciamo dal 2009».

Nel 2010, invece, un gruppo di Boston festeggiò la fine della lettura bevendo alcol e ripetendo in coro la prima e l’ultima frase del poema. Ma gli effetti collaterali dell’esegesi dell’opera non finiscono qui: un gruppo di Los Angeles si incontrava in uno spazio di vendita di libri usati ogni domenica sera, verso le 23, e leggeva dalle 20 alle 40 pagine per sessione. Con le parole di un appartenente al gruppo: «Non lo definirei esattamente speed-reading; ci riunivamo formando un cerchio, chiudevamo le porte e leggevamo a voce alta… avevamo deciso di sperimentare con la nostra lettura, senza prendere il libro troppo sul serio e lasciando che fosse l’esperienza di leggerlo a condizionarci».

Le cose sfuggirono un po’ di mano, se, come racconta lo stesso membro, «durante una lettura, per qualche ragione, ci alzammo quasi simultaneamente tutti in piedi e iniziammo a camminare nella libreria in fila indiana, su e giù per gli scaffali, fin quando la pagina o il paragrafo erano terminati». È l’unico gruppo ad aver completato la lettura dell’opera in “appena” sette mesi.

 
(via)
 

Nell’immagine: la statua di James Joyce a Trieste.

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