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10:26 martedì 18 novembre 2025
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
Le gemelle Kessler avevano detto di voler morire insieme ed è esattamente quello che hanno fatto Alice ed Ellen Kessler avevano 89 anni, sono state ritrovate nella loro casa di Grünwald, nei pressi di Monaco di Baviera. La polizia ha aperto un'indagine per accertare le circostanze della morte.
Vine sta per tornare e sarà il primo social apertamente anti AI Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha deciso di resuscitarlo. A una condizione: sarà vietato qualsiasi contenuto generato con l'intelligenza artificiale.
C’è una app che permette di parlare con avatar AI dei propri amici e parenti morti, e ovviamente non piace a nessuno Se vi ricorda un episodio di Black Mirror è perché c'è un episodio di Black Mirror in cui si racconta una storia quasi identica. Non andava a finire bene.
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.

La prima pubblicità dove il sangue mestruale è rosso

17 Ottobre 2017

Un po’ ce l’aspettavamo tutti e alla fine è arrivata: la prima pubblicità di assorbenti dove il sangue mestruale non è un asettico gel blu o verde, ma un più realistico liquido rosso sangue. L’ha realizzata Bodyform (che in Italia è conosciuta come Nuvenia) ed è una clip di circa venti secondi che fa parte di #BloodNormal, una campagna digitale che secondo il marchio punta a scardinare l’eterno tabù del ciclo mestruale, rivendicandone la sua assoluta naturalità. La campagna segue un sondaggio condotto da Bodyform che ha rilevato come una donna su cinque abbia sofferto, in termini di autostima e coscienza del proprio corpo, a causa della disinformazione che circonda l’argomento mestruazioni. Il marchio, inoltre, si è fatto promotore dell’iniziativa #AboutBloodyTime, un programma di educazione sanitaria che riguarderà le zone più svantaggiate del Regno Unito, nato dalla collaborazione con l’organizzazione The Self-Esteem Team, che si occupa di salute mentale negli adolescenti.

Si è parlato tantissimo di mestruazioni in questi ultimi anni, intanto per estirpare i falsi miti sul ciclo che ancora resistono nella cultura popolare: d’altronde la parola tabù deriverebbe proprio dalla polinesiana “tapua”, che significa mestruo. Quindi, per rivendicare il riconoscimento di assorbenti e tamponi come beni di prima necessità e, in quanto tali, limitare la tassazione selvaggia che oggi ne stabilisce il prezzo finale. Va ricordato a questo proposito che il dibattito sulla Tampon Tax ha interessato anche l’Italia per via di una proposta di alcuni parlamentari di abbassarne al 4% l’IVA, che attualmente è al 22%. Tanto lo stigma quanto l’equo accesso agli assorbenti rappresentano due facce di un problema molto serio, soprattutto se si pensa che in molti Paesi nel mondo le donne con il ciclo subiscono ancora feroci discriminazioni (vengono isolate e rinchiuse perché considerate infette) mentre l’impossibilità di permettersi un tampone è più diffusa di quanto si immagini.

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