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16:47 giovedì 18 settembre 2025
Israele vuole cancellare la sua versione degli Oscar perché ha vinto un film che parla di un ragazzino palestinese Anche perché, vincendo, The Sea è automaticamente candidato a rappresentare Israele agli Oscar per il miglior film internazionale.
Il candidato della Francia all’Oscar per il Miglior film internazionale è un film ambientato in Iran, che parla di Iran e diretto da un iraniano Dalla Palma d’Oro a Cannes alla candidatura francese agli Oscar, il viaggio di Jafar Panahi attraverso le crepe della politica e del cinema
Sulla tv del ministero della Difesa russo c’è uno show fatto con l’AI che trolla i politici stranieri Macron con i bigodini rosa, Trump che parla di gabinetti dorati, von der Leyen in versione soviet: questo il meglio che la "satira" russa offre.
Il late show di Jimmy Kimmel è stato sospeso per dei commenti di Kimmel su Charlie Kirk Commenti che però Jimmy Kimmel non ha mai fatto.
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 

La Formula 1 dei droni

27 Gennaio 2016

Quartz ha pubblicato un lungo e denso articolo che indaga quello che probabilmente è il più giovane tra gli sport americani: il drone racing, ovvero la Formula 1 dei droni. L’idea di far competere i piccoli velivoli comandati a distanza non è una cosa degli ultimi giorni: già quest’estate in California c’era stato un campionato di specialità. I droni devono seguire un percorso a ostacoli, volando all’interno di sagome poste lungo un percorso. L’intuizione di fondo del drone racing è permettere ai partecipanti di “pilotare” i droni in prima persona, grazie alle immagini delle telecamere montate sui velivoli.

Ieri negli Stati Uniti è stata ufficialmente costituita la Drone Racing League, una federazione che spera di diventare la Nascar delle corse coi droni, e che per riuscirci ha già raccolto investimenti e sponsorizzazioni importanti. Il problema principale del neonato sport riguarda proprio il live feed trasmesso dal drone al pilota: la qualità dell’immagine è ancora troppo bassa, e le trasmissioni in alta definizione spesso comportano ritardi che possono risultare fatali per l’andamento della gara. Intervistato da Quartz, il direttore di produzione della lega Ryan Gury ha rivelato di aver disegnato da zero un nuovo sistema di trasmissione capace di sormontare questo problema.

Fonte: Quartz
Fonte: Quartz

Fondamentalmente, l’organizzazione del drone racing è simile a quella della Formula 1: ci sono qualifiche in cui si considera il giro più veloce effettuato dai piloti, e poi si passa alla gara vera e propria, articolata in semifinali e finali. I vincitori dei singoli eventi ottengono un certo numero di punti, e a fine stagione chi è primo in classifica viene decretato vincitore del campionato. Le arene usate per costruire i tracciati saranno le più varie: ad ora si è già corso in un centro commerciale abbandonato di Los Angeles e nello stadio dei Miami Dolphins, la squadra di football americano.

Nel video di seguito, un video promozionale della Drone Racing League che, tra le altre cose, mostra come una corsa appare nelle lenti utilizzate dai piloti.

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