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01:09 giovedì 20 novembre 2025
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

Jim Carrey e un suo amico scrittore hanno scritto un romanzo apocalittico di cui Carrey è il protagonista

29 Giugno 2020

Jim Carrey ha scritto un romanzo. E questa, di per sé, sarebbe già una notizia interessante. Ma c’è di più: il libro, che si chiama “Memoirs and Misinformation”, è stato scritto a quattro mani con Dana Vachon (già autore di “Mergers and Acquisitions” e penna per Vanity Fair, Slate e il New York Times tra gli altri) e include una serie di dettagli della vita e della carriera di Jim Carrey raccontando però una storia immaginaria di apocalisse e rinascita ambientata a Hollywood. Un po’ come Dante, Jim Carrey, si trova nel mezzo del cammino della sua vita, in piena una crisi esistenziale, schiacciato dall’insicurezza e confinato nella sua casa di Los Angeles, dove vive con una dieta a base di Netflix, YouTube e TMZ. I suoi successi come attore, sia comici che drammatici, sono ormai lontani: ora è concentrato sulla sua inevitabile fine e sulla fine, più in generale, dell’universo, che a quanto pare coincidono. Sembrerebbe trattarsi di un mix folle tra un memoir, una distopia, Bojack Horseman e Il mio anno di riposo e oblio. Nel libro, edito da Knopf, compaiono anche Nicolas Cage, Gwyneth Paltrow e Anthony Hopkins, oltre a una squadra di eco-terrorismo per sole donne e la minaccia di un’invasione aliena. Lo slogan del libro è “Niente di tutto questo è reale e tutto è vero”.

Dopo il nostro primo incontro», ha confessato Vachon, «ho pensato: “È una persona adorabile, sicuramente non gli parlerò mai più”». Invece hanno continuato a parlare e hanno addirittura scritto un libro insieme. Il libro sarà acquistabile dal 7 luglio (su Amazon.it si può già prenotare, la versione Kindle costa 10 euro).

Molto probabilmente i fan che si aspettano di scoprire i più intimi dettagli della vita di Carrey resteranno un po’ delusi, anche se nel libro ne compaiono molti. Il problema è che distinguere tra fiction e non-fiction, in un romanzo come questo, è impossibile. Cosa è inventato e cosa no? Di sicuro Carrey – lo spiega lui stesso nella conversazione su Zoom – non ha mai avuto nessuna intenzione né voglia di scrivere un memoir. Questo libro è tutta un’altra cosa: «È un lavoro d’amore che non siamo riusciti a fermare. È iniziato come un piccolo palleggio, avanti e indietro, qua e là, ma negli ultimi anni è diventato 8, 12 ore quasi tutti i giorni, insieme in una stanza. Ma anche quando abbiamo sbattuto le teste, abbiamo sempre pensato a qualcosa di più interessante di quanto avessimo inizialmente pensato».

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