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È morto Björn Andrésen, «il ragazzo più bello del mondo» reso famoso da Morte a Venezia L’attore svedese aveva settant’anni e per tutta la vita ha lottato con la difficile eredità del film di Luchino Visconti.
I ladri del Louvre sono stati catturati anche perché hanno lasciato indietro un sacco di indizi tra cui guanti, un casco, una fiamma ossidrica e un walkie-talkie Un sospettato è stato fermato all'aeroporto Charles de Gaulle mentre tentava di partire per l'Algeria, l'altro mentre si preparava a partire per il Mali.
Da quando è uscito “The Fate of Ophelia” di Taylor Swift sono aumentate moltissimo le visite al museo dove si trova il quadro che ha ispirato la canzone Si tratta del Museum Wiesbaden, si trova nell’omonima città tedesca ed è diventato meta di pellegrinaggio per la comunità swiftie.
Yorgos Lanthimos ha detto che dopo Bugonia si prenderà una lunga pausa perché ultimamente ha lavorato troppo ed è stanco Dopo tre film in tre anni ha capito che è il momento di riposare. Era già successo dopo La favorita, film a cui seguirono 5 anni di pausa.
Al caso del furto al Louvre adesso si è aggiunto uno stranissimo personaggio che forse è un detective, forse un passante, forse non esiste È stato fotografato davanti al museo dopo il colpo, vestito elegantissimamente, così tanto che molti pensano sia uno scherzo o un'immagine AI.
L’azienda che ha prodotto il montacarichi usato nel colpo al Louvre sta usando il furto per farsi pubblicità «È stata un'opportunità per noi di utilizzare il museo più famoso e più visitato al mondo per attirare un po' di attenzione sulla nostra azienda», ha detto l'amministratore delegato.
I dinosauri stavano benissimo fino all'arrivo dell'asteroide, dice uno studio Una formazione rocciosa in Nuovo Messico proverebbe che i dinosauri non erano già sulla via dell’estinzione come ipotizzato in precedenza.
Nelle recensioni di Pitchfork verrà aggiunto il voto dei lettori accanto a quello del critico E verrà aggiunta anche una sezione commenti, disponibile non solo per le nuove recensioni ma anche per tutte le 30 mila già pubblicate.

Jeremy Corbyn si è iscritto a Letterboxd e ovviamente si è messo a recensire tutti i film di Ken Loach

È un critico molto generoso, Corbyn: finora ha dato 5 stelle a tutti i film che ha recensito.

13 Marzo 2025

Oramai ci siamo abituati alle celebrity che recensiscono film su Letterboxd: l’ultima a essersi fatta notare come critica cinematografica a tempo perso è stata Charli XCX, con una serie di recensioni fedeli all’etica e all’estetica brat. Il primo a intuire il potenziale di questo strano “social” era stato Martin Scorsese (ma a lui i social piacciono in generale, come dimostrano le sue comparsate nei tiktok della figlia Francesca) Le celebrity però sono un conto, ma i politici? Che se ne fa un politico di Letterboxd? Probabilmente niente, probabilmente si diletta a chiacchierare di film come tutti gli altri utenti della piattaforma, sicuramente la domanda la si può porre al neo iscritto Jeremy Corbyn. È il primo politico a iscriversi a Letterboxd? Forse sì, di certo è il più famoso.

Corbyn si è dimostrato da subito un utente molto attivo, tra l’altro. Come scrive James Greig su Dazed, nel suo primo giorno da recensore ha scritto di sei film, dimostrandosi anche assai generoso nelle valutazioni: cinque stelle a tutti, il voto più alto che Letterboxd permette di dare. Non sorprende che la metà dei film recensiti da Corbyn siano di Ken Loach (i due sono anche amici): Io, Daniel Blake («I ministri di qualsiasi governo dovrebbero guardare questo film per capire le conseguenze dei tagli allo stato sociale. Complimenti a Ken per questo capolavoro», scrive Corbyn), Il vento che accarezza l’erba The Old Oak.

Gli altri film fin qui recensiti da Corbyn: Pride, dramedy sulla raccolta fondi lanciata da attivisti della comunità Lgbtq+ per aiutare i minatori impegnati nello storico sciopero del 1984; l’adattamento cinematografico del 1974 del Grande Gatsby (la prova del fatto che «avidità e ricchezza sono sterili»); infine 2001: Odissea nello spazio, film che secondo Corbyn spiega quanto i tempi siano cambiati e in peggio: nel film «alla fine gli umani sconfiggono il computer, oggi l’AI vincerebbe!».

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