Non è l'unica multinazionale che ha preso o sta prendendo decisioni simili: entro la fine dell'anno i licenziamenti saranno diverse migliaia.
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari
Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
Dopo essersi formalmente dimesso dalla guida di Amazon e aver trascorso gli ultimi anni, tra le altre cose, a organizzare il suo matrimonio a Venezia e a pianificare licenziamenti di massa, Jeff Bezos ha deciso di tornare in campo in prima persona. Il progetto che lo vede tornare a vestire i panni del Ceo ha prevedibilmente a che fare con l’intelligenza artificiale, comparto in cui stanno investendo tutti i miliardari del mondo. La startup fondata e finanziata da Bezos si chiama Project Prometheus. Un nome altisonante per una start up, che però è tale sono nominalmente dato che può già contare su un ingentissimo finanziamento da 6,2 miliardi di dollari. Dopo aver ceduto la guida di Amazon, Bezos torna dunque al comando di un’azienda e lo fa senza annunci clamorosi, a parte un sobrio report sul New York Times, che comunque è molto più spazio di quanto di solito si concede al “normale” startupparo.
Project Prometheus opererà nel campo dell’ingegneria e della produzione di computer, automobili e veicoli spaziali, posizionandosi nello stesso settore in cui operano Tesla e Space X, per esempio. L’obiettivo di Project Prometheus è costruire un’intelligenza artificiale che non si limiti a dialogare con l’utente ma che riesca a progettare e produrre oggetti in autonomia. In altre parole, sostituire tutti gli esseri umani che partecipano al processo di realizzazione di un prodotto, dal creativo che lo inventa all’operaio che lo costruisce. Bezos dunque sembra aver trovato la sua nicchia in un settore dove finora l’attenzione era rivolta soprattutto ai modelli linguistici e generativi. L’obiettivo di Prometheus invece è l’automazione avanzata di sistemi produttivi: catene produttive, aerospaziale, automotive.
Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.