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17:21 sabato 15 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

J.K. Rowling tiene a bada i fan

27 Giugno 2011

Realisticamente, se c’è qualcuno in grado di scatenare l’Apocalisse con un cenno del capo, quella persona è Joanne Kathleen “J.K.” Rowling. E se c’è un vantaggio innegabile nel non avere figli, è che quando quella persona pronuncia la frase «sto per fare un grande annuncio…» tu puoi cominciare subito a pitturarti la faccia col fango e correre e saltare urlando «due uomini entrano! ne esce solo uno!», senza preoccuparti delle conseguenze morali delle tue azioni.

Purtroppo l’annuncio di Joanne Kathleen s’è rivelato la nascita di un portale dedicato alla saga di Harry Potter. Eccolo qui: Pottermore. Lei lo chiama «un modo di restituire qualcosa ai miei fan». (Pronunciamolo faaaans, dai.) Dentro ci saranno giochi, percorsi interattivi, spazi dove comprare le versioni e-book dei romanzi, alla faccia di Amazon: e tutto quanto sarà costellato da nuovi pezzetti di trama, finora inediti, ma sempre presenti nel paesaggio mentale dell’autrice. (E dalla trascrizione della conferenza stampa uscita sul Guardian, sappiamo che due di quei pezzetti sono la vita sentimentale della prof. McGonagall e come si sono conosciuti gli zii di Harry. Non importa.)

Alla base di Pottermore c’è il desiderio di riunire i propri milioni di faaaans in un posto solo, allontanandoli, almeno per un po’, dalle comunità che già esistono per quei libri. (Mi sta tornando in mente la questione Encyclopedia Dramatica.) Un posto che lei chiama safe e unique, sicuro e irripetibile. Protetto.

Bene bene bene. E qui vi aspettavo.

Joanne Kathleen è sempre passata per una creatrice di mondi tollerante, sia per la storia che ha raccontato, sia per la sua cauta apertura verso la fanfiction e la fanart. (Riassumendo: «sono lusingata, ma non scrivete/disegnate cose zozze, per cortesia, questi personaggi sono quasi tutti minorenni – come i miei lettori».) Quindi sì, di fronte ad altri autori, come Anne Rice, lei ha fatto un figurone. Anche se i momenti di lieve difficoltà con i faaaans non sono mancati: l’intervista concessa a un sito invece che a un altro, la causa legale per impedire che fosse tratto un libro da una popolare enciclopedia online, Harry Potter Lexicon, le rivelazioni che avevano turbato i troppo turbabili («Blaise Zabini è un nero? E io che me l’ero immaginato biondo cosa faccio?»). Eccetera.

Oggi la parola chiave del discorso di Joanne Kathleen è safe, sicuro. Da cui si evince che i minorenni sono sempre in cima ai suoi pensieri, anche se il primo Harry Potter uscì nel 1997, e si può già parlare tranquillamente di una seconda generazione: e che quindi, in sintesi, su Pottermore non ci saranno cose zozze. E’ un suo diritto, perché il sito è suo. “Interattivo” significa “potete visitarlo”, non “siete voi che lo costruite”. Ad onta del momento disneyano alla siamo tutti nella stessa barca.

(Non che trovare cose zozze altrove sia difficile, per gli estimatori della categoria. Ma la posizione presa dall’autrice apre una questione etica: o tutti i personaggi compiono diciott’anni in un colpo, oppure fate piangere la Madonna. E buona fortuna a chi inizia un dibattito sull’età del consenso, perché tempo mezzo minuto arriva sia quello che dice «maddai, in Uzbekistan è tutto legale dopo i tredici» sia quello che dice «ho chiamato la polizia, animali», e vi va già bene se non scatta la rissa sulla sessualità infantile. Chiusa parentesi.)

All’indomani del fatidico «il preside Dumbledore era gay», arrivato comunque dopo la pubblicazione dell’ultimo volume, Kristin Thompson si chiedeva se l’autrice facesse davvero bene a elargire queste chicche: il rischio non era tanto il deludere qualcuno, quanto il lasciare sempre meno fantasia ai lettori. Adesso sappiamo com’è finita.

Per quel che vale, non credo avremmo mai visto un simile fuoco e fiamme se l’autrice non fosse stata sempre dipinta come un incrocio tra Cenerentola e la fatina dei denti. Nessuno vuole credere che pensi solo ai soldi, e quindi qualcuno la accuserà di pensare solo ai soldi: nessuno può pretendere di saperne più di lei, sul mondo che lei ha creato, però, fatalmente, capiterà anche quello. E allora lei penserà, bene, mo’ vi faccio vedere chi comanda. E tra sovrana illuminata e buttafuori da discoteca può diventare difficile tirare una linea.

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