Cose che succedono | Polemiche

Dopo le polemiche, J. K. Rowling ha scritto un saggio dove ha raccontato di aver subito violenza

Dopo le reazioni negative a un suo recente tweet e le accuse di transfobia, cui si sono aggiunte la presa di distanza di molti attori che hanno lavorato con lei (da Daniel Radcliffe a Eddie Redmayne ed Emma Watson), J. K. Rowling torna a far parlare di sé. Questa volta perché, come riporta il Guardian, ha pubblicato un saggio dove ha raccontato di aver subito abusi domestici e violenza sessuale. Il testo di 3600 parole, intitolato “J.K. Rowling Writes about Her Reasons for Speaking out on Sex and Gender Issues”, è stato pubblicato sul suo sito personale e all’interno di esso la scrittrice parla della sua esperienza personale con la violenza maschile, della necessità di difendere spazi che siano accessibili solo alle donne ed elabora la sua posizione sulla questione dei diritti delle donne trans.

Rowling scrive che la causa della sua preoccupazione è la legge scozzese che permette anche alle persone che non si sono sottoposte a un intervento di transizione e a una terapia ormonale di cambiare i propri documenti. «Quando apri le porte dei bagni e degli spogliatoi a qualsiasi uomo che pensa di essere una donna – e, come ho già detto, i certificati di conferma di genere ora possono essere rilasciati senza alcun intervento chirurgico o terapia ormonale – stai aprendo la porta a tutti gli uomini che desiderano entrare. Questa è la semplice verità», ha scritto, aggiungendo anche come nella sua adolescenza anche lei ha sofferto nel suo corpo di donna e che se fosse nata trent’anni dopo, avrebbe preso in considerazione l’idea di fare la transizione, «così da trasformarmi nel figlio maschio che mio padre avrebbe preferito avere, come mi ha detto apertamente».

Rowling ha quindi parlato della sua esperienza con la violenza domestica, dicendo che quando aveva all’incirca vent’anni si trovava in una condizione di vulnerabilità emotiva di cui un uomo si è approfittato. La scrittrice ha aggiunto che gli attacchi di questi giorni l’hanno ferita molto e hanno riportato alla luce memorie spiacevoli. «Ho letto tutte le argomentazioni sul fatto che la femminilità non risieda nel corpo sessuato e le affermazioni secondo cui le donne biologiche non hanno esperienze comuni, e le trovo profondamente misogine e regressive. È anche chiaro che uno degli obiettivi di negare l’importanza del sesso biologico è quello di erodere ciò che alcuni sembrano vedere come un’idea crudelmente segregazionista, e cioè quella delle donne abbiano una loro realtà biologica e vivano delle esperienze che le accomunano e le rendono una classe politica coesa … Non è abbastanza per le donne essere alleate alle persone trans. Le donne devono accettare e ammettere che non esiste alcuna differenza materiale tra donne trans e loro stesse ». Insomma, ha chiarito definitivamente la sua posizione in materia.