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20:17 mercoledì 17 dicembre 2025
In un editoriale su Politico, Pedro Sánchez ha definito la crisi abitativa «la più grande emergenza di questa epoca» E ha invitato tutti i Paesi dell'Ue a iniziare a trattare il diritto alla casa come quello alla sanità e all'istruzione.
La Romania spenderà un miliardo di euro per costruire Dracula Land, un enorme parco giochi a tema vampiri Il parco verrà costruito vicino a Bucarest e l'intenzione è di competere addirittura con Disneyland Paris.
Tra i 12 film nella shortlist dell’Oscar al Miglior film internazionale ce ne sono tre che parlano di Palestina È invece rimasto fuori dalla lista Familia: il film di Francesco Costabile, purtroppo, non ha passato neanche la prima selezione dell’Academy.
I sostenitori di Trump sono andati sotto l’ultimo post Instagram di Romy Reiner a festeggiare la morte del padre A fomentare ulteriormente il loro odio è stata la breve didascalia del post che contiene una frase contro Trump.
La Spagna introdurrà un abbonamento mensile di 60 euro per viaggiare con tutti i mezzi pubblici in tutto il Paese È il secondo Paese in Europa che prende un'iniziativa simile: prima c'era stata la Germania, il cui abbonamento mensile costa anche meno.
Amazon installerà nei Kindle una AI che ti spiega i libri se non li hai capiti
 La nuova funzione si chiama "Ask This Book” e servirà ai lettori confusi, distratti o non proprio sveglissimi.
Il distributore americano Neon ha organizzato una proiezione per soli manager di No Other Choice di Park Chan-wook, che è un film su un uomo che uccide manager Con tanto di lettera indirizzata a tutti i Ceo delle aziende Fortune 500, invitati a vedere il film il 17 dicembre a New York alle ore 17 locali.
Zohran Mamdani ha fatto una performance in un museo di New York invitando i cittadini a dirgli quello che pensano di lui Ispirandosi alla celebre performance di Marina Abramović, il sindaco ha offerto colloqui di tre minuti a chiunque volesse parlargli.

“Inviato da iPhone”

26 Giugno 2013

Gli smartphone hanno cambiato la nostra vita (lavorativa e non) in molti modi. Uno di questi è la “condanna” a essere sempre reperibili e a poter (dover?) accedere alla posta elettronica praticamente ovunque e in qualunque condizione. Gli smartphone hanno cambiato anche il nostro modo di digitare: non più tasti da schiacciare consequenzialmente tre o quattro volte (a, b, c nel tasto 1, c, d, e nel 2, eccetera) ma una vera e propria micro-tastiera di tipo qwerty come quelle dei personal computer. Ma queste sono tutte cose conosciute. Eppure, ancorché conosciute, non sono ancora così familiari come lo erano le vecchie, grosse, comode tastiere pre-smartphone. Lo dimostra la quantità di errori di ortografia che commettiamo ogni giorno nelle email che recano la digitura “Inviato da iPhone”.

Ma quella scritta in calce, automatica, è anche una delle migliori “scuse” per gli errori e le bestialità ortografiche: l’ha dimostrato uno studio della Stanford University pubblicato, in parte, sul sito Collision Detection del giornalista Clive Thompson. Apparentemente, il nostro cervello oggigiorno fa questo ragionamento: se la grammatica di una data email è corretta, non importa se reca in calce la digitura “Inviato da iPhone” o meno. Ma se la grammatica presenta degli errori, o delle parole ortograficamente non corrette, la frase in calce funge da vero e proprio salvagente: infatti la credibilità di chi ha inviato il messaggio “fallato”, se l’ha inviato “da iPhone”, rimane alta. Mentre crolla se lo stesso è stato composto su una normale tastiera da computer. Come a dire: sei giustificato, quei tasti sul touch screen sono troppo piccoli e vicini. Questo è il grafico che lo dimostra (come campione sono stati utilizzati gli studenti di Stanford).

Non è tuttavia la prima volta che la “firma” dell’iPhone (ma in questo caso anche del Blackberry, eccetera) viene studiata sulla base dell’idea che fornisce di una determinata email: nel 2006 l’esperto di tecnologia Michael Silberman aveva teorizzato che chi riceve una email inviata da uno smartphone si sente “privilegiato” rispetto a chi ne riceve una normale, inviata da un computer da scrivania. Il motivo? Un ragionamento che fa più o meno così: se ti sei disturbato a rispondermi dallo smartphone è probabile che tu sia impegnato a fare qualcos’altro, eppure mi ha risposto, quindi: grazie.

È probabile, infine, che l’autocorrezione impostata di default nei dispositivi Apple sia responsabile della maggior parte degli errori nei messaggi. È facilmente disattivabile nelle opzioni, ma gli imprevedibili virtuosismi linguistici e sintattici a cui dà vita sono diventati uno dei “piatti forti” dell’umorismo degli ultimi mesi sull’Internet. Un esempio? Visitate damnyouautocrrect.com.

Wawa:

Jesus chalupa:

Gonna go get some:

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