Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Internet Explorer chiuderà per davvero nel 2022
Forse, più lui, a mancarci sarà il fatto di poterci scherzare su. Dopo 26 anni di servizio, Microsoft ha deciso che nel 2022 disabiliterà definitivamente Internet Explorer, il primo browser di ricerca per molti di noi. Già lo scorso anno era stato annunciato il suo pensionamento, accompagnato da un copioso numero di meme che si rifacevano alla sua lentezza, dicevano «penso che dopo la chiusura possa funzionare altri 25 anni prima di capire di essere effettivamente chiuso». Da The Verge arriva la notizia ufficiale, dove vengono riportate le parole dei programmatori della Microsoft, che dicono che nessuno ovviamente lo utilizzava più come motore di ricerca.
Ora Microsoft Edge, annunciato nel 2015, prenderà a tutti gli effetti il posto di Internet Explorer, che è stato incorporato nel nuovo software. È difficile immaginarsi un mondo senza Explorer, considerando che nel 2003 veniva utilizzato come browser dal 95 per cento degli utenti della rete. Aveva iniziato a vacillare nel 2004, quando è stato creato Mozilla Firefox, e ancora di più nel 2008 con Google Chrome, che, nel 2016, l’aveva superato come motore di ricerca preferito. Dopo una disputa di dieci anni con l’Unione Europea su quanto fosse corretto che Internet Explorer fosse pre-installato su tutti i computer Microsoft, lo scorso anno gli utenti hanno iniziato ad avere la possibilità di scegliere tra i 12 browser esistenti. Ormai nel 2020 non era cambiato molto, perché l’uso del browser era già scarsissimo, ma quella è stata la batosta finale. Dopo l’addio di Yahoo! Answers e la morte dell’inventore dei Pdf lo scorso mese, chi ha iniziato a utilizzare il computer verso la fine degli anni Novanta ora si sentirà ancora più orfano.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.