Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
International Space Orchestra


Non si tratta di mandare un’orchestra nello spazio a suonare fluttuando in assenza di gravità (quello l’ha appena fatto l’astronauta Chris Hadfield, in una bella versione di Space Oddity di David Bowie), bensì di prendere degli esperti di cose spaziali (prevalentemente astrofisici) e trasformarli in provetti musicisti classici: una vera e propria orchestra con fiati, percussioni e tutto l’armamentario musicale necessario.
Il progetto è di Nelly Ben-Hayoun, eclettica e bizzarra designer francese, che è volata ad Ames, California, per convincere il personale della base Nasa a trasformarsi in un’orchestra. L’orchestra si chiama International Space Orchestra e la sua storia è diventata un documentario. Ben-Hayoun con gli scienziati ora musicisti ha composto un’opera chiamata Ground Control, liberamente ispirata alla missione dell’Apollo 11, insieme anche a degli ospiti d’eccezione: in primis Arthur Jeffes della Penguin Cafè Orchestra, e poi Damon Albarn, Mike Smith dei Gorillaz, Bruce Sterling per i testi. Questi ultimi, però, sono in giapponese.
Per chi è dalle parti di Londra, il documentario sull’International Space Orchestra sarà proiettato all’Open City Doc Fest il 22 giugno.
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