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18:58 lunedì 22 dicembre 2025
Erika Kirk ha detto che alle elezioni del 2028 sosterrà J.D. Vance, anche se Vance non ha ancora nemmeno annunciato la sua candidatura «Faremo in modo che J.D. Vance, il caro amico di mio marito, ottenga la più clamorosa delle vittorie», ha detto.
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.
Il ministero della Giustizia americano ha fatto prima sparire e poi ricomparire una foto di Trump con Epstein Il Department of Justice sostiene che tutto è stato fatto per «proteggere delle potenziali vittime di Epstein» ritratte nella foto.
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.

A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso

La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.

22 Dicembre 2025

Negli ultimi anni, alla crescita dell’industria del benessere (il cui valore è stimato oggi intorno ai 5 bilioni e mezzo di dollari) è corrisposto un aumento della domanda di incenso, usato da moltissime persone in tutto il mondo come “sottofondo olfattivo” per meditazione e yoga. Come spesso capita quando il mercato inizia a chiedere un bene con sempre più insistenza e in sempre maggiore quantità, il risultato di questo boom dell’incenso è una crisi ambientale. Come scrive Lauren Hadeed su Bbc, già nel 2019 una ricerca pubblicata su Nature spiegava che il 75 per cento delle popolazioni di albero Boswellia – la principale fonte di resina per incensi, presente soprattutto in Etiopia, Somalia e Sudan – mancava di giovani alberi e che il naturale processo rigenerativo di quelli adulti era «fermo da decenni» a causa dell’invadenza degli animali da pascolo, della frequenza degli incendi e dell’eccessiva estrazione di resina. Secondo questa ricerca, in mancanza di iniziative a protezione dell’albero Boswellia, tra vent’anni la produzione di incenso verrà dimezzata.

Il problema non è solo ambientale, però. L’industria dell’incenso è una estremamente redditizia in Occidente ma scarsissimamente regolata nei Paesi del Corno d’Africa che costituiscono il primo anello di questa catena produttiva: non ci sono regole certe che proteggano gli alberi Boswellia da un eccessivo sfruttamento né i lavoratori che raccolgono la resina, spesso maltrattati e sottopagati. In diversi casi, queste persone sono costrette a turni massacranti e vengono pagate in base alla quantità di resina che riescono a raccogliere nella giornata. Anche nel caso in cui dovesse riuscire a raccogliere una enorme quantità di resina, il lavoratore guadagnerà comunque molto poco: se la resina in Occidente viene venduta a un prezzo che va da un minimo di 60 a un massimo di 100 dollari al kilo, la persona che l’ha raccolta guadagna nella migliore delle ipotesi cinque dollari al kilo, nella peggiore a stento due.

Il problema fondamentale è che gli alberi Boswellia non sono fatti per produrre così tanta resina. Il tradizionale processo di estrazione prevede una piccola incisione sulla corteccia dell’albero, dalla quale cola la resina che poi si solidifica fino a formare dei piccoli cristalli chiamati lacrime. Prima che la domanda di incenso esplodesse, i raccoglitori di resina sapevano di non poter chiedere troppo agli alberi e sapevano che sfruttarli avrebbe causato dei danni gravi e talvolta irreparabili: secondo una ricerca del 2022, un albero di Boswellia impiega dieci anni, e talvolta anche di più, per guarire dai danni causati dallo sfruttamento. Tutto questo si concilia malissimo con il fatto le più recenti proiezioni dicono che il mercato dell’incenso raddoppierà il suo valore entro il 2032, passando 363 milioni di dollari a più di 700.

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