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21:14 venerdì 7 novembre 2025
Un imprenditore ha speso un milione di dollari per promuovere una collana AI a New York e tutte le sue pubblicità sono state vandalizzate Avi Schiffman voleva far conoscere il suo prodotto ai newyorchesi. Che gli hanno fatto sapere di non essere interessati all'amicizia con l'AI.
Stranger Things sta per finire ma ricomincerà subito, visto che Netflix ha già pronto lo spin-off animato S’intitola Tales From ’85 ed espande la storia ufficiale tra la seconda e la terza stagione, riprendendone i personaggi in versione animata.
Gli azionisti di Tesla hanno entusiasticamente approvato un pagamento da un bilione di dollari a Elon Musk  Se Musk raggiungerà gli obiettivi che l'azienda si è prefissata, diventerà il primo trillionaire della storia incassando questo compenso da mille miliardi.
Nel primo trailer de La Grazia di Paolo Sorrentino si capisce perché Toni Servillo con questa interpretazione ha vinto la Coppa Volpi a Venezia Arriverà nella sale cinematografiche italiane il 15 gennaio 2026, dopo aver raccolto il plauso della critica alla Mostra del cinema di Venezia.
Nel nuovo album di Rosalia c’è una canzone in italiano dedicata a San Francesco e Santa Chiara Si intitola "Mio Cristo Piange Diamanti", che lei definisce «la sua versione di un'aria», cantata in un perfetto italiano.
Si è scoperto che uno degli arrestati per il furto al Louvre è un microinfluencer specializzato in acrobazie sulla moto e consigli per mettere su muscoli Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.

Il problema del rifornimento di cibo a New York

22 Ottobre 2013

Quando si pensa a New York – la Capital of the World, come amava chiamarla l’ex sindaco Rudolph Giuliani – l’ultima cosa che viene in mente è la mancanza di cibo. Eppure, come rivela il sito The Atlantic Cities, la megalopoli americana ha problemi strutturali nel sistema di produzione e consegna dei prodotti alimentari.

La situazione ha mostrato tutta la sua precaria fragilità l’autunno scorso, quando – di questi tempi – l’uragano Sandy ha colpito la costa orientale degli Stati Uniti. In quel periodo, l’assenza di scorte di combustibile e i frequenti blackout hanno reso un calvario la riapertura di mercati e supermercati della Grande Mela. Met FoodMarkets, una piccola catena di Lower Manhattan, ha dovuto attendere due settimane per tornare ai suoi ritmi di rifornimento naturali, che Sandy aveva reso impossibili a causa della chiusura di diversi ponti e sottopassaggi. «La gente può venire qui solo se è in grado di farlo», detta con le parole di Franklin Fernandez, responsabile di Met.

Anche se non è stata la prima volta che i newyorchesi sono stati colpiti da un evento simile (ci furono enormi blackout nel 1977 e nel 2003, nonché l’uragano Irene nel 2011), gli effetti di Sandy hanno avuto riverberi importanti sulla vita cittadina. Il motivo va ricercato innanzitutto nell’evoluzione della catena di rifornimento alimentare di New York: se fino agli anni Ottanta il Meat Packing District era il nodo nevralgico dell’industria alimentare, una zona interamente occupata da magazzini e centri di smistamento, oggi il cibo viene conservato a centinaia di chilometri di distanza, spesso fino in Pennsylvania.

Questo avviene perché le policy delle grandi aziende che gestiscono il flusso di prodotti alimentari negli States – si pensi a WalMart e Sysco – sono orientate a mantenere magazzini di dimensioni ridotte, al fine di far fronte soltanto alla domanda più immediata (una strategia anche conosciuta come “just-in-time”). Quando Sandy ha colpito la costa est, molti camion di rifornimenti sono rimasti intrappolati da strade e ponti inutilizzabili, rendendo così più difficoltoso l’approvvigionamento dei newyorchesi, che per queste scelte è diventato strettamente dipendente dallo stato delle infrastrutture e dalla regolarità del servizio.

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