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09:36 martedì 21 ottobre 2025
La prima serie tv tratta dal Signore delle mosche l’ha realizzata Jack Thorne, il creatore di Adolescence Con la consulenza degli eredi di William Golding, per garantire la massima fedeltà della serie, prodotta da Bbc, ai temi e alle atmosfere del romanzo.
Il figlio del fondatore di Mango sarebbe sospettato nell’indagine sulla morte del padre Lo riportano i quotidiani El Pais e La Vanguardia: la polizia starebbe verificando delle supposte incongruenze nelle dichiarazioni di Jonathan Andic relative alle circostanze della morte del padre Isak.
È morta Sofia Corradi, la donna che ha inventato l’Erasmus “per colpa” della burocrazia italiana Aveva 91 anni e l'idea dell'Erasmus le venne quando in Italia non le furono riconosciuti degli esami universitari fatti negli Usa.
Persino la ministra della Cultura francese ha ammesso che i ladri che hanno rubato i gioielli dal Louvre sono stati «molto professionali» Una sconsolata Rachida Dati ha dovuto ammettere che i ladri hanno agito con calma, senza violenza e dimostrandosi molto esperti.
Gli addetti stampa della Casa Bianca hanno risposto «tua madre» a una normalissima domanda di un giornalista durante una conferenza stampa Una domanda sul vertice tra Trump, Putin e Zelensky a Budapest, che Karoline Leavitt e Stephen Cheung hanno preso molto male, a quanto pare.
Hollywood non riesce a capire se Una battaglia dopo l’altra è un flop o un successo Il film di Anderson sta incassando molto più del previsto, ma per il produttore Warner Bros. resterà una perdita di 100 milioni di dollari. 
La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli animali sono bagagli e quindi può capitare che le compagnie aeree li perdano Il risarcimento per il loro smarrimento è quindi lo stesso di quello per una valigia, dice una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea.
È uscito il memoir postumo di Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Jeffrey Epstein Si intitola Nobody’s Girl e racconta tutti gli abusi e le violenze subiti da Giuffré per mano di Epstein e dei suoi "clienti".

Il numero 6 di Studio

Un riassunto di quello che troverete nel numero 6 di Studio, in edicola dal 10 gennaio.

11 Gennaio 2012

Da ieri è in edicola il numero 6 di Studio con una cover story dedicata al grande spettacolo dell’America nel 2012 tra elezioni, proteste, crisi, società, sport e spettacolo di cui abbiamo scritto in un post appositamente dedicato.

Ma oltre all’America nel nuovo numero di Studio troverete molto altro a partire da cinque brevi editoriali iniziali a firma di Gianni Riotta, Mariarosa Mancuso, Marco Ferrante, Claudio Cerasa e Fabrizio Goria.

A seguire, dopo le pagine dedicate alla Cover Story, ecco un lungo pezzo di Anna Momigliano (con un reportage fotografico in esclusiva da Baghdad di Giovanna Silva) su Saddam Hussein e un’intera generazione di dittatori eredi di Nasser, ormai spazzata via dalla storia – gli ultimi dei quali dalla Primavera Araba.

Quindi una lunga intervista a Richard Turley, l’Art Director di Bloomberg Businessweek, nonché l’artefice di un restyling grafico che ha reso il magazine, un tempo sull’orlo del fallimento, la migliore alternativa “pop” all’Economist mentre Manuela Ravasio conduce una piccola indagine sul cambiamento delle abitudini di produzione e consumazione delle colazioni italiane e Claudio Cerasa, tramite analisi e interviste, si occupa per noi di dirimere l’eterna e attualissima questione se il liberismo di matrice “alesino-giavazziana” e di eredità new-labour possa diventare un patrimonio culturale di sinistra anche nel nostro paese.

Michele Masneri ci racconta poi un secolo di dinastia Feltrinelli, una delle più importanti famiglie nella storia d’Italia, dall’industria del legname all’ascesa editoriale mentre, in un lungo saggio, Francesco Pacifico si chiede se l’ “invadenza” di Hollywood nell’industria delle Serie TV di “qualità” non rischi di compromettere il valore e la drammaticità di “prodotti” televisivi fino ad oggi quasi sempre estremamente ben realizzati.

Davide Coppo invece scrive di come si scrive, parla e pensa di calcio nell’Italia di oggi; o meglio del perché quasi mai si scrive, parla e pensa in modo serio e analitico (tranne rare eccezioni tra cui gli intervistati Sandro Modeo, Alberto Piccinini, Malcolm Pagani e Giuseppe Sansonna) di uno sport nazionale che è anche una cartina di tornasole dei costumi del paese; Tim Small dedica invece un breve saggio al tentativo di rispondere alla domanda se i videogiochi – con l’ibrido di narrazione/interazione di alcuni titoli recenti di enorme successo (Skyrim ed L.A. Noire) non rappresentino il volto futuro della narrativa.

La sezione moda si apre con un’intervista a Consuelo Castiglioni, la donna che dal 1994 disegna l’eleganza Marni. A seguire due servizi di moda: Reporter ’70 in cui la stylist Rossana Passalacqua ha scelto le atmosfere milanesi con hotel e luci poliziesche per dolcevita, blazer e spolverini di scena.  Artiste e muse allo stesso tempo:  sono le studentesse di musica, ballo e recitazione che Tanya Jones ci racconta nella storia ambientata al Conservatorio Claude Debussy di Parigi.  Infine sintesi del guardaroba maschile:  capispalla e accessori, citazioni da longweekend e pezzi sartoriali di sempre.

Nella seconda parte del numero trovate quindi un racconto inedito ed esclusivo di Andrea Tarabbia (uscito nel 2011 con il bellissimo romanzo Il demone a Beslan per i tipi di Mondadori) illustrato da Lisa Rampilli e infine tutte le nostre consuete rubriche finali (Cinema, Arte, Media, Musica, Libri) a firma di Cristiano De Majo, Federico Bernocchi, Nicola Bozzi, Sara Dolfi Agostini, Laura Spini e Pietro Minto.

In appendice al numero trovate quindi una nuova sezione Usi&Consumi, breviario, agenda e wishlist di quello che è il tempo libero.  Mappature della città grazie a pizze take away, mezzi di trasporto per nuovi panorami,  ma anche -tra gli altri- nuovi feticci artigianali e kit beauty ridotti all’osso.  Per questo debutto ci siamo lasciati ispirare alla stagione (fredda) e ai desideri di sempre (un po’ nostalgici).

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