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09:24 lunedì 20 ottobre 2025
Hollywood non riesce a capire se Una battaglia dopo l’altra è un flop o un successo Il film di Anderson sta incassando molto più del previsto, ma per il produttore Warner Bros. resterà una perdita di 100 milioni di dollari. 
La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli animali sono bagagli e quindi può capitare che le compagnie aeree li perdano Il risarcimento per il loro smarrimento è quindi lo stesso di quello per una valigia, dice una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea.
È uscito il memoir postumo di Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Jeffrey Epstein Si intitola Nobody’s Girl e racconta tutti gli abusi e le violenze subiti da Giuffré per mano di Epstein e dei suoi "clienti".
È morto Paul Daniel “Ace” Frehley, il fondatore e primo chitarrista dei KISS Spaceman, l'altro nome con cui era conosciuto, aveva 74 anni e fino all'ultimo ha continuato a suonare dal vivo.
Dell’attentato a Sigfrido Ranucci sta parlando molto anche la stampa estera La notizia è stata ripresa e approfondita da Le Monde, il New York Times, il Washington Post, Euronews e l’agenzia di stampa Reuters.
Oltre alle bandiere di One Piece, nelle proteste in Usa è spuntato un altro strano simbolo: i costumi gonfiabili da animale Costumi da rana, da dinosauro, da unicorno: se ne vedono diversi in tutte le città in cui si protesta con Trump e contro l'Ice.
Secondo Christopher Nolan, non c’è un attore che quest’anno abbia offerto un’interpretazione migliore di The Rock in The Smashing Machine Quello del regista è il più importante endorsement ricevuto da The Rock nella sua rincorsa all'Oscar per il Miglior attore protagonista.
Dopo 65 anni di pubblicazione, Il Vernacoliere chiude ma non esclude il ritorno Lo ha annunciato su Facebook il fondatore e direttore Mario Cardinali, che ha detto di essere «un po' stanchino» e spiegato la situazione di crisi del giornale.

Il numero 2 di Studio in edicola

22 Maggio 2011

“È quasi con un brivido di emozione” che avevamo annunciato, due mesi fa sul vecchio blog, l’esordio di Studio nelle edicole e librerie di tutta Italia. L’emozione c’è ancora, soprattutto nel vedere crescere un prodotto che migliora di giorno in giorno, e allora vi comunichiamo che da domani potete trovare il numero 2 di Studio, finalmente. La cover story questa volta è dedicata interamente a Matthew Barney, a un’indagine nel suo presente, passato e futuro. Siamo riusciti a entrare in esclusiva nel suo laboratorio di New York e il fotografo Ari Marcopoulos ha realizzato un portfolio fotografico.

Raccontiamo poi la storia di Parma, in un articolo di Michele Masneri che indaga i meccanismi di una città orfana della famiglia Tanzi, una specie di nuovo duca borghese ormai tramontato. Intervistiamo Roberto Toscano, ex ambasciatore italiano a Teheran, che ci parla di realpolitik, guerra giusta e meno giusta e pacifismo. C’è un’indagine sulla sindrome da Truman show, la convinzione di trovarsi all’interno di un reality; forse una variante del delirio, il disordine mentale che più di tutti si adatta ai tempi che cambiano. Poi un reportage di Fabio Guarnaccia dalla Chinatown milanese attraverso un’intervista a Romanino, uno dei primi cinesi ad arrivare a Milano, negli anni ’30 del novecento. E ancora un’altra intervista, a Michael Young, un’analisi sulla rete, sempre meno utopica e/o anarchica e sempre più divisa in compartimenti stagni. Per finire, un reportage di Andrea Tarabbia da Mosca, in cui riusciamo a entrare nell’esclusivissimo quartiere della Rublevka, una sorta di compound alle porte della città popolato esclusivamente da oligarchi multimilionari.

E ancora moltissimo altro, dai dispacci iniziali fino alle rubriche finali, con più di venti pagine di moda (dallo stile “nuovo formale” al country) e quasi dieci di design. Ci siamo anche allungati di sedici pagine, per farci stare tutto. E la veste grafica è stata (leggermente) rinnovata.

Insomma, di carne al fuoco ce n’è in abbondanza. Sapete dove trovarci. Buona lettura.

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Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.