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Il corpo delle giornaliste (cinesi)

In questi giorni in Cina (Pechino) si sta tenendo lo Liang hui, incontro simultaneo dell’Assemblea Nazionale del Popolo, la più alta istituzione statale, e la Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese, organo deputato a rappresentare i vari partiti di Cina, Hong Kong, Taiwan e Macao. Il giornalista James Fallow dell’Atlantic, come anche l’anno scorso, ha notato che in uno dei maggiori quotidiani in mandarino, il People’s Daily, organo del Partito Comunista, compaiono gallery con “le più belle giornaliste del dual meeting (nome inglese dello Liang hui)”. Quest’anno una gallery è dedicata interamente a una sola giornalista, di cui non viene citato il nome né la testata.

Fino a qui tutto bene – o quasi: strano, sì, ma bene. La notizia singolare è arrivata pochi giorni fa, quando Adam Minter, giornalista di Bloomberg esperto di cose cinesi, non ha scritto al collega dell’Atlantic, svelando la bizzarra pratica:

Riguardo allo slideshow del People’s Daily con sette immagini della solitaria e “bellissima” giornalista, scommetto un paio di giri di birre che è un servizio pagato, studiato per dare una spinta alle sue prospettive di carriera (nota come le foto sono quasi tutte in posa). Non c’è bisogno di includere il nome – le persone giuste sapranno chi è.

È una cosa molto comune di questi tempi. In alternativa, c’è la concreta possibilità che un amante abbia pagato per avere una gallery pubblicata su queste pagine come una sorta di dono. Non è una cosa senza precedenti: ricordo che durante il primo viaggio di Obama in Cina, nel 2009, ci fu grande chiasso intorno all’identità di una giovane donna molto attraente seduta dietro di lui durante un incontro con degli studenti (nella gif).

Alla fine si scoprì che il suo ragazzo benestante aveva fatto in modo di farla sedere lì, pagando poi alcuni fotografi (circa 15.000 dollari) per avere dei buoni scatti da pubblicare sui media cinesi.

 


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