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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Il cesto del notaio

Tra il serio e il faceto, riflessione sbarazzina su crisi e cesti aziendali, bollicine e slow food. Ma le smartbox, vi prego, quelle no.

17 Dicembre 2012

Viene prima la Crisi o il cambiamento del gusto? Tra poco è Natale e partono i cesti ai notai, per dire una categoria non a caso. E cosa metterci dentro? Certo non un porta-paté in stile Fabergé, che fa molto tavole anni Ottanta dove passavano risotti flambé (si perdoni la sequenza di rime). Le aziende fantozziane han tagliato sui panettoni ai dipendenti (i pochi dipendenti rimasti, ai co.co.qualcosa non è mai arrivata neanche una fetta), non c’è da aspettarsi le manne di una volta. E poi c’è il chilometrozero, l’austerity, la spending review, che ormai vale pure per i datteri tunisini.

Dunque che fare, un salame sarà troppo poco? O magari i salumi piacentini convinceranno il notaio che è (potrebbe essere) epoca di downshifting anche per lui. E vai a vedere che l’anno prossimo il pacco non glielo si manderà più nello studio del centro ma nella casa di campagna dove si è messo a confezionare conserve di pomodoro.

Non è più tempo di leccornie di Peck, Cracco ora è un personaggio televisivo, le signore bene gli copiano malamente le ricette standosene a casa e il suo ristorante ha prezzi da russi. E il classico sciampagnino, chi avrà mai il budget oggigiorno per infilarlo nel cesto? Un franciacorta è tanto più economico, e poi lo dicono tutti, «le bollicine italiane fanno un baffo alle francesi, solo che loro a differenza nostra sanno vendersi», speriamo che il ritornello che cantiamo da una vita sia entrato anche nella testa del notaio. Il panettone fa troppo «me l’hanno tirato dietro all’Esselunga», il pandoro è sempre stato cheap, i tartufoni mandorloni morbidoni lasciamoli a quelli che poi sparano i botti a fontana.

Altro cadeau vietato: la penna. Il mercato delle penne stilo e a sfera è finito nel ’98, i cartolai di lusso se ne sono fatti una ragione e se la faranno anche i notai. Punto.

È il food alla Eataly la risposta, «stanno aprendo negozi ovunque, hai visto?», a Milano là dove c’era un teatro ci saranno scaffali di sott’olio per ricchi, e pasta trafilata al bronzo, e krumiri di Casale Monferrato da svenimento. Il notaio apprezzerà? Capirà?

Il cesto può anche avere un intento pedagogico, del resto, perché no. Lui si aspetta il fermacarte, il coltello per spalmare il burro, la frutta secca, le uova di storione, i gemelli con i punti cardinali. Si aspetta il sassicaia. No: “la bottiglia”, una a caso ma con l’articolo determinativo dato dall’annata vintage. E invece avrà un sacco di cose nuove da scartare e scoprire.

Il notaio non lo sa che viviamo in epoca di Smartbox – «quelli no, però, non ce la posso fare». Il notaio è già pronto a riciclare i soliti regali per altri amici notai, una compagnia di giro che presto chiuderà il cerchio: il salmone affumicato norvegese (il notaio non ha mai boicottato niente e nessuno) di cui per primo si è sbarazzato gli tornerà indietro alla fine.

È l’ultimo anno che ancora si può parlare di cesto del notaio. Si prendono loro gli ultimi spicci rimasti sul banco del sistema-Paese, il prossimo anno solo bigliettini dell’Unicef.

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