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I dazi turistici sono l’ultimo fronte nella guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa Mentre Trump impone agli stranieri una maxi tassa per l'ingresso ai parchi nazionali, il Louvre alza il prezzo del biglietto per gli "extracomunitari".
Papa Leone XIV ha benedetto un rave party in Slovacchia in cui a fare da dj c’era un prete portoghese Il tutto per festeggiare il 75esimo compleanno dell'Arcivescovo Bernard Bober di Kosice.
I distributori indipendenti americani riporteranno al cinema i film che non ha visto nessuno a causa del Covid Titoli molto amati da critici e cinefili – tra cui uno di Sean Baker e uno di Kelly Reichardt – torneranno in sala per riprendersi quello che il Covid ha tolto.
La presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan ha nominato il nuovo governo e ha fatto ministri tutti i membri della sua famiglia In un colpo solo ha sistemato due figlie, un nipote, un genero, un cognato e pure un carissimo amico di famiglia.
Sally Rooney ha detto che i suoi libri potrebbero essere vietati in tutto il Regno Unito a causa del suo sostegno a Palestine Action E potrebbe addirittura essere costretta a ritirare dal commercio i suoi libri attualmente in vendita.
In Francia è scoppiato un nuovo, inquietante caso di “sottomissione chimica” simile a quello di Gisèle Pelicot Un funzionario del ministero della Cultura ha drogato centinaia di donne durante colloqui di lavoro per poi costringerle a urinare in pubblico.
Dopo quasi 10 anni di attesa finalmente possiamo vedere le prime immagini di Dead Man’s Wire, il nuovo film di Gus Van Sant Presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia, è il film che segna il ritorno alla regia di Van Sant dopo una pausa lunga 7 anni.
Un esperimento sulla metro di Milano ha dimostrato che le persone sono più disponibili a cedere il posto agli anziani se nel vagone è presente un uomo vestito da Batman Non è uno scherzo ma una vera ricerca dell'Università Cattolica, le cui conclusioni sono già state ribattezzate "effetto Batman".

I diritti Lgbt in Israele, e nei dintorni

31 Luglio 2015

Gay Pride Rally In Tel Aviv

Al Gay Pride di Gerusalemme, giovedì 30 luglio, un ebreo ultra-ortodosso di 40 anni, Yishai Schlissel, ha assaltato il corteo armato di un coltello da cucina, colpendo sei persone. Schlissel era libero da pochi giorni: aveva appena scontato una condanna a 10 anni per tentato omicidio, ovvero per un attentato del tutto uguale a quello del 30 giugno, al Pride del 2005.

Israele, nel teatro mediorientale in cui si trova, è facilmente lo stato più avanzato in tema di diritti Lgbt: l’omosessualità è legale dal 1988. I matrimoni omosessuali non sono ammessi dalla legge, ma sono riconosciuti quelli celebrati all’estero. Tutta la questione matrimoniale, in realtà, è molto complicata qui, anche quella riguardante persone eterosessuali. L’unico matrimonio riconosciuto è infatti quello religioso, e soltanto tra persone di religione ebraica.

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Lo scorso anno il sito di Hiddush, un progetto israeliano per l’uguaglianza dei diritti e la libertà religiosa, pubblicò una mappa dei paesi che garantiscono meno diritti in questo senso. Israele, in una scala da 0 a 2, è a braccetto di paesi come Etiopia, Tanzania, Libia, Afghanistan, Iran, Indonesia: il suo voto è zero. Certo, tra zero e zero ci sono sfumature: Israele, come detto poco sopra, è una delle poche nazioni in tutta l’Asia a non giudicare l’omosessualità un comportamento illegale. Succede lo stesso soltanto in Kazakistan, Kyrgyzistan, Tagikistan, Armenia, Azerbaigian, Turchia, Bahrain, Iraq, Giordania, Nepal, Cina, Hong Kong, Sud Corea, Mongolia, Cambogia, Laos, Thailandia, Vietnam, pur con mole restrizioni: in tutti questi paesi non ci sono leggi anti-discriminazione. L’omosessualità è condannabile ancora con la morte in Iran, Arabia Saudita, Yemen, Afghanistan (non ci sono state sentenze, tuttavia, dopo la fine dell’occupazione talebana), Brunei, e ovviamente Stato Islamico.

La situazione in Israele si conferma un po’ confusa: nonostante l’estrema rigidità sui matrimoni, gli omosessuali sono ammessi nell’esercito. Nel 2005, inoltre, la Corte Suprema ha stabilito che una coppia di donne omosessuali poteva adottare i figli l’una dell’altra. Nei territori palestinesi, invece, le cose sono più complicate: sono depenalizzati in Cisgiordania, ma illegali nella striscia di Gaza.

Prima dell’attentato di Gerusalemme, c’erano stati altri gravi episodi di violenza contro la comunità Lgbt: nel 2009, ad esempio, un uomo uccise due persone e ne ferì 15, sparando in un locale Lgbt di Tel Aviv. Nel 2006, al Gay Pride di Gerusalemme, c’erano state violente manifestazioni di stampo omofobo da parte di ebrei ortodossi, e scontri con la polizia. L’anno dopo, il primo ministro Ehud Olmert disse che Gerusalemme non era una città appropriata per tenere manifestazioni come il Pride.

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